sabato 4 dicembre 2010

é già giugno

Stasera, tra la voglia di dormire e quella di leggere, ho deciso di scrivere. E di rileggermi. E di trovare un attimo per dire: "Ci sono", "Sono qui", "I wanna rock". Andare o non andare a vedere i System of a Down il due giugno? Manca così tanto tempo...Eppure se vogliamo andare dobbiamo decidere ora. E poi aspettare. In mezzo, tanto. La seconda metà del contratto t.d., i progressi di Miky, eventuali esami che faticosamente mi sforzo di preparare. E poi libri, e giorni che si inanellano lievi o pesanti, a seconda dell'umore. E il Natale, il pranzo di Natale, l'ultimo dell'anno, i fuochi. Possibili imprevisti. E acquisti, regali. E sveglia alle 6:30 domani. E sonno, e unghie che si spezzano. E viaggi in macchina, pendolarismo. E pause-pranzo. Due o tre cene con le amiche, di qui a giugno. Qualche gita, due chiacchiere. Archi di tempo scanditi dalle pagine di un romanzo, dai 3' di una canzone. Dal numero di piede di Miky, dalle pause-sigaretta. Dalle buste paga, dalle auto in coda al semaforo. I giorni se ne vanno contrassegnati da una barra, di qui al 31 maggio. E poi festicciole di compleanno, sorrisi, risate e salti di Miky e dei suoi amichetti. é già giugno.

giovedì 4 novembre 2010

Post per stomaci forti

Stasera, arrampicata sulla scala per pulire la finestra dalle cimici spiaccicate e non, armata di scopa, paletta, cacciavite e cuffia da doccia in testa, pensavo che questo compito è schifoso e competerebbe a un uomo, se ci fosse.
Anche piazzare le trappole per topi competerebbe a un uomo. O meglio, io le piazzerei, lui poi dovrebbe recuperare il topo morto e sbarazzarsene nel modo più indolore possibile. Poi portare sei confezioni d'acqua a due a due in cantina, che io mi fermo al pianerottolo. Ieri leggevo sul domenicale, infilata tra i vari articoli culturali, la pubblicità progresso (pro domo sua) dell'associazione acque minerali italiane, tesa a dimostrare la maggiore qualità delle acque minerali (in bottiglia) rispetto a quelle del rubinetto, a loro dire provenienti da falde acquifere superficiali di dubbia igiene e purezza (ho letto l'esatto contrario da qualche altra parte, che l'acqua del sindaco è più buona di quelle minerali). Insomma, in questo mondo dove ognuno rigira la frittata come gli pare e tutto può essere giusto o sbagliato a seconda del punto di vista di chi agisce (dicesi relativismo), beh, penso proprio che baratterò qualche anno di vita in più o in meno per l'acqua di rubinetto. Se non altro la mia schiena ringrazierà. Tornando alle cose schifose (e tralasciando le vicende dello Sciupafemmine per eccellenza che, diciamocelo, saranno un po' cazzi suoi chi frequenta e con che modalità?),un'altra cosa che prima mi piaceva e ora mi fa schifo sono le riviste femminili. Ripetitive, parlano sempre di moda (a livello puramante commerciale e non creativo,anzi più copi meglio è), delle star, di gambe e culi delle star, di casini sentimentali artefatti, di astruse e difficilmente replicabili ricette.
Sono diventata snob e leggo solo la domenica del sole 24 ore. Manco più i quotidiani, solo libri.
Ora però, dopo aver profuso così tanto odio, faccio un breve elenco (ah gli elenchi, croce e delizia!) di qualcosa che invece mi piace:
- sognare (avevate qualche dubbio?)
- sentire il Pik enunciare qualcosa di intelligente
- dormire con il Pik
- i concerti metal
- Il profumo "Acqua di Gioia"
- Mangia Prega e Ama
- alcuni comandamenti (non il "non commettere atti impuri")
- "una certa cultura"
- la chitarra distorta nel pre-chorus di "Final Resistance" dei dt
- la domenica del sole (tranne gli articoli di "alta" cultura, ahimè)
- il sole d'inverno
- le giornate vissute intensamente
- la pizza rucola, stracchino e pomodorini del "Fuori Corso"
- i castelli situati in luoghi impervi
- leggere di notte

mercoledì 13 ottobre 2010

A me l'ormone impazzisce in autunno

Dopo aver messo a letto il Pik e avergli letto un libretto che s'intitola "Piccola guida agli animali del suolo" (tanto per fare amicizia con lombrichi&co...poi se vedi un ragno gigante come stasera le cose un po' cambiano...prendi la scopa e...), avevo intenzione di vedere, finalmente "Into the wild", film recensito benissimo e consigliatomi caldamente. Vedremo domani sera che orario si farà. Ok che sono tendenzialmente nottambula, ma iniziare a guardarlo alle 23.35 di un giorno infrasettimanale, è troppo anche per me. Dopo aver bazzicato su fb come mio solito (ma fb sarà mica come inception al contrario? gli anni durano minuti...mah...).
Comunque, come da titolo del post, a me l'ormone impazzisce in autunno. Qualche giorno fa avevo mezza giornata di ferie -termine improprio,avendo appuntamento dal dentista - e ritrovandomi con 2 ore morte, ho pensato di fare un esperimento: recarmi in un noto centro commerciale cittadino e ,fra un acquisto voluttuario e l'altro,affilare le armi della ehm, seduzione. Il primo passo, drastico, è stato quello di saltare il pasto. O meglio, mangiare un surrogato di pasto riassumibile in un frullato di pompelmo alla carota,c on snack di mela come contorno. Poi, priva del peso sullo stomaco solitamente dovuto ai condimenti pesanti, ho iniziato il tour da un noto negozio di elettronica, che a mio avviso vanta i commessi più fighi (sarà la maglietta rossa da cui sporgono le costole?O i pantaloni grigi a vita bassa da cui si intravedono le ossa del bacino?Anche qui, mah...).NB da qui in poi la vicenda è romanzata,non è accaduta sul serio, ma solo nella mia testa. Ok? Allora dicevo, entro dentro Med...ehm, nel noto negozio di elettronica, inizio ad aggirarmi con l'aria scialla di Alex di Arancia Meccanica nel negozio di dischi (ovviamente priva del suo fascino sinistro e circondata da aspirapolveri e lavatrici al posto dei 33 giri...)e così, per caso, mi imbatto in un commesso che sta riempiendo l'ultimo scaffale in basso con gesti nervosi,bel fisico. Gli chiedo (ne ho tutto il diritto) che tipo di frullatore ad immersione mi connsiglia, tra la vasta gamma offerta dal negozio. Lui sorride, mi accompagna allo scaffale e mi illustra le funzionalità dei vari modelli. Lo guardo negli occhi, mi guarda negli occhi, sarà l'abbondante mascara e la matita nera sotto l'occhio che mi sono messa, ma qua sembra accadere di tutto. In ogni caso, anche se non succede nulla, l'esperimento è riuscito. Non dimentichiamo che lo scopo è implementare l'autostima, mica trovare necessariamente l'uomo della vita. Che se già è difficile ,in questo modo è pressochè impossibile. In ogni caso l'imprevedibile, l'imponderabile è sempre in agguato,potreste trovarvi, fra un paio d'anni, con il velo in testa intente a scambiarvi l'anello con il tizio di Mediaword. Perchè no?
Esco sorridendo dall'uscita senza acquisti. Seconda tappa, libreria. Beh la libreria offre sempre vari spunti, ogni titolo di libro può aprire a orizzonti inesplorati e variegati. Mangia Prega Ama,romanzo che attualmente va per la maggiore (e che farei bene a leggere ora, anzichè star qui a scrivere cazzate e farmi viaggi mentali), ti dà il pretesto per chiedere allo studente lavoratore-part-time-con-gli occhi-verdi, che accidentalmente è lì a vendere libri, se leggendolo effettivamente poi si finisce per divorziare (dal mondo così come lo conosciamo), viaggiare intorno al mondo e innamorarsi di Javier Bardem. Lui ti risponderà, se è sgaggio, che non ci si innamorerà per forza di J.B. eccetera eccetera.
Anche qui, nulla deve necessariamente accadere. Molto meglio che non accada, in effetti. Certi momenti sono chimicamente irripetibili, per davvero.

lunedì 11 ottobre 2010

VOGLIO IL MIO VRONSKIJ

Le riflessioni post-concerto sono le uniche che faccio ormai.
Ricopiare come un amanuense le dritte per "salvare" una dieta potrebbe servire a qualcosa? No, perchè prima mi sono mangiata mezzo pacco di caramelle gommose (teoricamente di proprietà del Pik), quelle a forma di fragola e ciliegia, che di questi frutti hanno appunto solo la forma, perchè l'aroma è sintetizzato chimicamente. Appunto. Insomma, mi perseguita il chiodo fisso di dimagrire, ma non riesco a metterlo in pratica. Adesso mi berrò un bicchiere di latte, come recita uno dei consigli di cui sopra, perchè calma la fame. Quando sarò un po' più magra spero di avere anch'io il mio Vronskj. Cioè colui che amerò alla follia, che mi farà credere di provare lo stesso amore nei miei confronti, e poi alla fine mi deluderà. Però lo voglio. Voglio emozioni forti, energia inesauribile. Voglio innamorarmi e restarci, innamorata. Mi dicono: "Utilizza questo periodo per investire su te stessa", Ehm, innanzitutto vogliamo parlare di cosa si intende per "questo periodo"? quanto durerà? mesi, anni, decenni, l'intera parte che conta della vita? Ok, in "questo periodo" crescerò il Pik,lavorerò, studierò, troverò il modo di andare da parruchiera&estetista,sopporterò il mondo intero, ignorerò il Turista, leggerò, farò bicicletta/cyclette per almeno mezz'ora come prescritto da ogni cartella medica del dietologo, pulirò, farò shopping, tollererò conversazioni di circostanza, mi farò trascinare a ballare dalle amiche ma: tutto questo significa "investire" o semplicemente "vivere"? Studiare un'ora dopo cena serve a laurearmi pià in fretta o aggiunge ulteriore stress? lavorare al sabato serve a guadagnare di più o sottrae tempo al Pik, tempo che non tornerà mai più? Non sono domande nemmeno da porsi.
Voglio il mio Vronskj, che mi dia gli stimoli per fare tutto questo.

giovedì 16 settembre 2010

Quello che le donne non dicono (e versano sui cuscini)

...E vogliamo parlare di quando spiaccicano le mosche sulla tovaglia, a mani nude?!
No, non ne parliamo affatto.
Comunque, generalizzare non ha mai troppo senso, non fa mai troppo bene.
Soprattutto quando hai il dente avvelenato e tendi ad attribuire a chiunque le caratteristiche di una SOLA persona.
Che aveva (se ce le ha ancora, non ne sono al corrente) anche delle qualità, eh, come tutti.
Ripensare a quelle qualità è doloroso e frustrante, riconoscergliele anche a fronte dell'insensibilità che ha dimostrato è una sforzo enorme, ma per non atrofizzarmi nella denigrazione, lo farò.
1) il turista era (è) carino, allegro, socievole, pieno di vita. Un bel paio con la mia autocompiaciuta malinconia.
2) Era (è) un perfezionista. Per me questo è un grosso pregio.
3) Era (è) sempre "in divenire". Mai banale, mai appallottolato in granitiche certezze.
4) Era (è)un esperto di telefilm.

mercoledì 15 settembre 2010

The root of all evil - Dream Theater

http://www.youtube.com/watch?v=VDaXODikOtg
Proud enough for you to call me arrogant
Greedy enough to be labeled a thief
Angry enough for me to go and hurt a man
Cruel enough for me to feel no grief

Never could have just a part of it
I always need more to get by
Getting right down to the heart of it
The root of all evil has been running my whole life

Dirty enough for me to lust
Leaving nothing left to trust
Jealous enough to still feel envious
Lazy enough to sleep all day
And let my life just waste away
Selfish enough to make you wait for me

Driven blindly by our sins
Misled so easily
Entirely ready to leave it behind
I'm begging to break free

Take all of me
The desires that keep burning deep inside
Cast them all away
And help to give me strength to face another day
I am ready
Help me be what I can be


VII. Remove

Self-centered fear has got a hold of me
Clutching my throat
Self righteous anger running all through me
Ready to explode

Procrastination paralyzing me
Wanting me dead
These obsessions that keep haunting me
Won't leave my head

Help to do for me what I can't do myself
Take this fear and pain
I can't break out of this prison all alone
Help me break these chains

Humility now my only hope
Won't you take all of me
Heal this dying soul

I can feel my body breaking
I can feel my body breaking
I'm ready to let it all go
I can feel my body shaking
Right down to the foundation
The root of it all

Take all of me
The desires that keep burning deep inside
Cast them all away
And help to give me strength to face another day
I am ready
Help me be what I can be
I am ready
Come to me
Take me away

Pik ti voglio bene!!!!

Ci voleva il post monoriga dedicato al Pik dopo lo sfogo adolosecenzial-egoriferito!

Mi siedo un attimo:devo scrivere

Ore 18:40.
Entro in casa. Il Pik mi salta addosso e mi chiede a bruciapelo “Giochi a palla?”. La mum mi assale informandomi che é arrivata la bolletta di nonsisachecosa. Poi, nell'ordine, che c'è da stendere la lavatrice scura (cacchio...), da piegare le lenzuola, da condire l'insalata. Io mi mangio una pescanoce, mi rinfresco, respiro. Accendo il pc. “Cosa fai, c'è da lavare il Pik" strilla dal fondo della tromba delle scale. Il Pik nel frattempo mi insegue, poverino: “Mammaaaaa...vieni a giocare.......”. La mum mi raggiunge in camera: “Sempre a quel computer...non ti basta starci tutto il giorno al lavoro? Perchè non vai a comprare le scarpe al Pik, non ci dovevi andare oggi?” ingiunge minacciosa.
“Solo una attimo devo scrivere” rispondo io.
“Scrivere...scrivere...ti sembra il momento?” ribatte lei contrariata e isterica.
“Mammaa....” persiste il Pik.
Avete ragione. Avete tutti ragione. Le vostre richieste sono legittime e spero, tra circa 4 minuti, di soddisfarle tutte, in ordine sparso. Vi voglio bene. Pik, non vedo l'ora di poter stare con te.
Ma ora mi siedo un attimo, devo scrivere.
Di ritorno dal lavoro, in macchina, ascoltando “Creeping death" dei Metallica mi scorrevano in testa frasi che impellevano di essere riversate su questo foglio word. Cioè che domenica, quando il Turista è venuto a trovarci, è stato il pomeriggio più bello degli ultimi due anni. Sarà stata la giornata soleggiata, sarà stato che c'era anche il festival del prosciutto, sarà stato il clima festaiolo e conviviale, ma io, il pik e il turista forse, domenica, eravamo felici. Sarà che per un giorno mi sono imposta di non essere acida, perchè la vita è una e non va sprecata incazzandosi, ma abbiamo persino riso, giocato insieme, passeggiato quasi come una famiglia. E al momento dei saluti il turista mi ha dato una strana stretta alla vita, che io ho ricambiato con più convinzione, e non ce l'ho proprio fatta ad essere aggressiva, l'ho salutato con serena rassegnazione.
No non è felicità, questa, ma neppure tristezza. È una futuribile terza via, che forse è stupido disdegnare del tutto.

martedì 14 settembre 2010

PER COLPA O PER DESTINO (sottotitolo: devo sparlare degli uomini)

Per la cronaca, dopo un esame dato ci si sente sempre più leggeri. Ok, a vent'anni mi sentivo "tre metri sopra il cielo", ora un po' meno in alto...diciamo che l'entusiasmo, la soddisfazione non è più così pura, cristallina come allora. Sono aumentati i pensieri, la consapevolezza della relatività delle vittorie. Diciamo che la gioia non è più assoluta, ma molto contestualizzata. Appena si esce da quel contesto si delineano di nuovo problemi, preoccupazioni, responsabilità che incrinano quella felicità alla fine di portata limitata.
Comunque va bene così, va più che bene.
Poichè adoro gli elenchi, e in special modo quelli diretti a sottolineare le varie mancanze degli uomini, oggi, con rinnovata grinta intrisa di vetero-femminismo, snocciolerò almeno 10 loro frequenti comportamenti che provocano nella donna reazioni negative variabili, dal semplice fastidio alla psicosi maniaco-depressiva.
Nell'elenco tralascerò i fin troppo noti luoghi comuni, per addentrarmi nei dettagli della più avvilente quotidianità.
Ciascun punto riporterà il grado di intolleranza (mia) con scala da 1 a 10.
1) lavano la verdura/frutta e la parte che non consumano immediatamente (e si dà il caso che in genere non ne siano dei patiti)la ripongono in frigo bagnata, e in quel frigo, se non controlli sistematicamente, può rimanerci anche un buon mese, con effetti ben immaginabili per l'igiene.
grado di incazzatura: 4
2) se chiedi di comprarti "dello" zafferano, sono capaci di portartene una scatola, devi sempre specificare "2 o 3 bustine, che poi scade e perde sapore". Sempre.
grado di incazzatura: 5
3) Se gentilmente si offrono di spazzare la cucina, non portano a termine il ciclo naturale dell'attività di "rassettamento" ovvero: raccolta -trasferimento nella paletta- riversamento nella pattumiera.Si fermano alla "raccolta", e le briciole vengono depositate accanto al muro.
grado di incazzatura: 7
4) Se fanno la lavatrice, e già non è poco, la fanno a temperature non inferiori ai 50° gradi. Con buona pace della tua canottierina di seta tanto bella (e della sottoveste che fu da loro così apprezzata)
grado di incazzatura: 8
Passando a cose un po' meno minute e apparentemente marginali: (ma i nervi, giorno dopo giorno, si indeboliscono)
5) Ti chiedono con fare inquisitorio e velatamente compiaciuto di giustificare le varie voci dell'estratto conto relative a spese(a loro avviso) non necessarie. Tu non puoi fare altrettanto perchè loro per il superfluo hanno un conto a parte.
grado di incazzatura: 9
6) A volte, dai loro comportamenti, traspare che apprezzino fin troppo il fascino/allure/sex-appeal della tal dei tali -collega o amica- (sott'inteso: tu hai altre qualità -come?dove?quando?ah sì?- per cui mi vai bene, o almeno me la racconto così). Ovvio che il discorso tra parentesi è un puro riflesso dell'inconscio, non esprimibile da loro in termini razionali.
grado di incazzatura: 10
7) Hanno l'abitudine di piantare in asso per motivi futili, tipo una partita di calcio o un giro in moto estemporaneo. Niente di male se succede ogni tanto, ma la sistematicità dà nettamente sui nervi
grado di incazzatura: 9
8) Hanno un atteggiamento strisciantemente giudicante, minuto dopo minuto. Forse dico così perchè ne ho avuto esperienza diretta più di una volta con un "certo" esemplare (indovinate chi è)
grado di incazzatura: 10
9) mentono con grande spudoratezza e senza sensi di colpa.
grado di incazzatura: se lo vieni a sapere con un ragionevole grado di certezza, 10. Ma più spesso non sai o fingi di non sapere.
10) E infine, troviamogliela questa decima, immancabile mancanza.
ah sì. Dormono sempre nei momenti sbagliati.
grado di incazzatura: 9 e mezzo.

mercoledì 8 settembre 2010

le cose che non sopport...avo

Pensandoci bene, ce n'erano di cose che non sopportavo del Turista (a proposito, oggi ho vinto la cifrona di € 10,00 con un grattino, dopo averne persi, dall'inizio dell'anno, circa 200).
Oggi, durante la pausa-caffè, ho notato che un mio collega s'era messo la sigaretta sopra l'orecchio, cosa che faceva sempre il Turista quando fumava e che mi dava tremendamente sui nervi...La trovavo una cosa da manzo viziato, ecco. Punto. Ah, adesso danno il film su Moana, lo volevo vedere, ma la tv è ancora occupata (robe da matti, a 27 anni suonati ho ancora la tv in comune con qualcuno, che per inciso non è il partner). Sono bloccata. Dovrei studiare per l'esame, e per questo le parole non mi fluiscono. Senso di colpa, ecco.

venerdì 27 agosto 2010

possibilità

Oggi si parlava con alcune colleghe di che ne sarà della nostra vita, lavorativa e non, l'anno prossimo, ovverosia al momento della scadenza del contratto.
Tra le varie ipotesi, tra cui aprire un chiosco di Gin-Fizz ai caraibi, aprire una partita iva in Italia (ipotesi velleitaria tanto quanto la precedente), fare la campagna dei pomodori e quella dell'uva senza passare dal via, la correttrice di bozze il venerdì sera etc..è emerso che c'è sempre un'ultima spiaggia:trovarsi un uomo ricco.
E facile a dirsi...A parte che non è che di uomini ricchi ce ne siano poi tantissimi, la concorrenza, là fuori, è spietata: ci sono donne che affilano le armi fin dalla pre-adolescenza per riuscire nell'impresa. A 8 anni fanno sfrecciare Ken sulla coupé per non arrivare tardi all'appuntamento con Barbie, a 14 sono le occupanti fisse del sedile del passeggero della suddetta coupé (ovviamente un po' più grande). A 21 hanno già libero accesso alla carta platinum del magna..te di turno, a 25 se lo sono sposato e 30 si godono i frutti di un divorzio miliardario.
bene, come hanno fatto, queste vecchie volpi, a centrare, come si dice, i 100 punti?
Beh, innanzitutto, una prima, imprescindibile mano gliel'ha data madre natura: lo stacco coscia infinito contrasta irrimediabilmentecon l'estrema finitezza del tuo. E su di loro la mini fa ben altra scena. E non è un dettaglio.
Poi sono attrici, figlie di attrici, nipoti di attori fin dai tempi dei fratelli Lumière.
E vivono a Los Angeles, e tutte quelle menate lì.
Ok, ok, ti ho smontato. Però nel tuo piccolo qualcosa puoi fare, per avvicinare qualche sporadico uomo ricco non ancora accalappiato dalle predatrici di professione.
Non sperare troppo in un happy end però, e considera le seguenti dritte un investimento su te stessa, se non altro per fare, anche tu, la tua porca figura:
1)Via libera ai prodotti professional (con buona pace del portafoglio):
shampoo professional, ceretta professional, pinzetta professional.
2)Incrementa il...tempo. Fai durare di più la giornata. Così, potrai delegare il punto 1 ad estetista e parrucchiera.
3)é importante essere sempre a posto, anche nell'afa agostana delle 13 oppure durante una bufera di neve, per cui dotati un ampio e vario parco-abiti, trendy quanto basta.
4)Mangia poco, e di nascosto.
5)Frequenta ogni tipo di inaugurazione, foss'anche della mostra sulla teiera ovale nell'800.

sabato 7 agosto 2010

INTANTO, GRAZIE POSTS, THREADS, LINKS (e grazie alle persone che li producono)

In attesa di avere una vita sociale più ampia e varia, in attesa che il Pik non abbia la tosse e cresca...cresca un po'...mi diletto ad ascoltare un'ampia e varia (va beh, sempre su sonorità hard rock, ma si sa, all'interno di un genere così ampio ci sono mille sfaccettature...)playlist suggeritami dai facebooker più attivi e prolifici di post a cui, così per inciso, va il mio grazie. Come passerei certi insipidi sabati sera come questo? Davvero grazie, almeno le mie orecchie godono. Almeno loro. Prendete una vagonata di band che non conoscevo (anche se validi-validi, grandi-grandi, universali-universali sono direi sempre un po' i soliti, insomma la sacra triade Metallica-Megadeth-Dream Theater...ma cavoli ultimamente sono rimasta gradevolmente impressionata da Edguy, Dark Tranquillity, Virgin Steele per citare solo alcuni nomi...), prendete un'ottima e leggera insalata di mare tiepida (chiodo fisso estivo), prendete un'amica che viene a trovarci domani, prendete il mare, affollato ma fa niente, prendete il sole delle 5 di pomeriggio, tiepido e carezzevole come piace a me, riducete tutto ad unità e prendete per mano il Pik di buon umore, e tutto andrà bene, perchè il week end non è ancora finito. Ci sarà, spero e credo, un giorno in cui il Pik non s'impaglierà più alle nove e noi 3 (lui, io e mr.big, proprio quello di Carrie)usciremo di casa verso le 10, passeggeremo, rideremo insieme per qualche battuta divertente ma ingenua, e a mezzanotte i fuochi d'artificio scintilleranno in cielo sotto i nostri sguardi ammirati. Arriverà il giorno in cui, finita l'università, non più giovane, sarò però serena. Potrei averlo già sottomano, quel giorno, se solo imparassi a limitare le fette di pane.

mercoledì 4 agosto 2010

day by day

E stasera su canale 5 danno "I giorni dell'abbandono". Non so se lo guarderò, perchè per me, per ora, non c'è nessun musicista all'orizzonte (non che sia un male!). Me lo guarderò un giorno in streaming, dato che a settembre dovrei mettere la banda larga (della serie al passo coi tempi!). Chissà se per quel giorno avrò ritrovato la serenità...Non che mi possa lamentare, perchè le ferie stanno scivolando via placide ed assolate, e fare la mamma full-time, eccettuati certi non rari momenti di sclero, è decisamente appagante e fruttifero (finalmente posso educare mio figlio in prima persona, tata Lucia sarebbe fiera di me!). Inoltre, last but not least, mi posso leggere il "Corriere" da cima a fondo, cosa impensabile durante il resto dell'anno. E sapete cos'ho scoperto oggi? Che lavarsi col sapone fa male, almeno così sostiene un farmacista, sulla "Cronaca di Milano". E per me, consumatrice-alfa di shampi e bagnischiuma di ogni tipologia e profumazione, è stato un vero shock. Addirittura si dice che i suddetti prodotti possano causare anche l'asma: la bronchite asmatica che ho avuto (e che tutt'ora a volte fa capolino) sarà mica stata provocata da loro anzichè dallo stress? Mah...il dubbio rimane. Sta di fatto che comincerò a diminuire drasticamente le dosi, che prima distribuivo generose dalla cute alla punta dei piedi, e ne trarrà giovamento anche il portafoglio:)Ora vado che il Pik mi reclama, a ragione:)

lunedì 2 agosto 2010

Festa di compleanno (e nuovo titolo)

titolo perfetto, asciutto ed essenziale. Senza sottotitoli. Infondo non c'è niente da spiegare, tutto è facilmente intuibile. Ce l'ho fatta. (La cosa che non smette mai di impressionarmi è la naturalezza con cui mi ha lasciata...come se le cose belle e brutte che avevano tappezzato gli ultimi tre anni fossero spazzatura. é stato abietto da parte sua).
Ferie. Ferie! Ieri siamo stati al compleanno di un'amichetta del Pik. Una roba in grande stile, tipo che a 18 anni le fanno fare un viaggio ad abu ghraib con le amiche (sex and the city insegna!). Gonfiabili a forma di navi-pirata, con perfino i buchi per le testoline degli aspiranti Jack Sparrow. Il tutto sulla spiaggia in riva al mare, con buffet di tutto rispetto, che naturalmente non ho disdegnato, nonostante la dieta. Il pik invece, impegnato in un mosh-pit forsennato dentro un altro gonfiabile-ring, si è limitato ad addentare un pezzo di vera focaccia ligure (meglio così, per scongiurare temibili conati di vomito fuori programma). Non pago, prima della torta d'ordinanza (peraltro buonissima) insieme a un gruppo di scatenati quattrenni si è lanciato in un combattimento di spade-palloncino sul moscone del bagnino. Bella serata. Oggi però, a causa del ridotto numero di ore dormite, il Pik è stato particolarmente capriccioso. Roba che, dopo aver disperso le sue biglie per l'intero perimetro della spiaggia, ho dovuto trascinarlo via a mezzogiorno, cacciarlo a letto e respirare. Ora sembra di buon umore, e il tempo per scrivere è scaduto :)

mercoledì 28 luglio 2010

POST- POSTILLA

Questo blog è troppo negative, lo so anch'io. Un'iniezione di positivity? O allegria indotta da Zoloft? No, meglio la cruda realtà...magari leggermente scottata, Ok? E comunque l'importante è essere depressi con stile :)

VORREI ESSERE IMMATERIALE

Vorrei essere una song dei Virgin Steele, tipo questa "Veni, vidi, vici". Invece sono maledettamente materiale. In troppa carne e grosse ossa. Da domani dieta, sarà la volta buona? Da domani, ovviamente. Dopo che ho letto su libero della tizia inglese che si è ingozzata fino a morire ho cominciato a provare una terribile repulsione per tutto ciò che è fritto, speriamo che duri. C'avevo davanti l'immagine di questa donna diventata un ammasso di grasso che divorava pollo fritto...Tempo fa avevo letto invece di un ragazzo di 20 anni che si era rovinato il fegato bevendo ettolitri di birra fin da adolescente e che infine, rifiutandosi di sottoporsi al trapianto, si era lasciato morire...Ma la repulsione per la birra non era durata a lungo. In ogni caso mi torna spesso in mente il paragone che fa Allen Carr in "è facile controllare il peso se sai come farlo", sequel del più famoso "é facile smettere di fumare se sai come farlo": trattiamo con estrema cura la nostra automobile, al minimo segnale di malfunzionamento (vedi me con la spia del motore) ci preoccupiamo terribilmente, mentre il nostro corpo, molto più prezioso di qualsiasi automobile, lo trattiamo come un sacco della spazzatura. Proprio vero. Ma alla fine perchè si mangia junk food se non per noia, insoddisfazione?
Cercherò di odiare patatine, merendine, e tutto quanto è avvolto in un packaging accattivante, sapendo che di sicuro nasconde un' insidia. Aborrirò la "M" di mcdonald's trasformando mentalmente i gustosi panini in quello che sono in realtà :UN INDIGESTO AMMASSO DI GRASSI, come afferma sempre a ragione Carr. é tutto uno sporco business. Dai succhi di frutta alla pesca che sono zucchero con un grammo di pesca, ai cereali sani per la prima colazione, traduci ZUCCHERO ai cereali. Spero di aver una volta per tutte imparato la lezione...é che poi ritieni che se la tua vita non è sto granchè, ci può stare anche la barretta di cerealix (leggi ZUCCHERO portato al parossismo, che solo perchè sono le quattro e mezza di un lungo pomeriggio lavorativo ti sogni di ingurgitare). Pensi: se la mia vita è questo, perchè non fumarmi la sigarettina pomeridiana? Pensi: ma sì, allentiamo la tensione bevendo un po'. Alla fine ritieni perfino lecito farti una riga di coca, senza essere per forza una star. Il segreto sta forse nel non considerare la propria vita "non sto granché". Per il semplice fatto che a volte siamo i principali responsabili della nostra mediocrità. Ma già riconoscendolo,si è un po' meno mediocri, o no?
Di sicuro, mediocre, per ora, non è il mio Pik. Sarà il cuore di mamma o semplice constatazione oggettiva????

venerdì 23 luglio 2010

REQUISITI STRINGENTI CHE DEVE POSSEDERE UN UOMO

Reduce da una serata pizza-birra-e-cazzate con una mia cara amica (premetto subito che detto così suona very cool, ma la pizza era una lastra di marmo preparata da me e il locale fashion casa mia, perchè sto apparentemente meglio, ma sono ancora ad alto rischio ricaduta, e se lunedì al lavoro non sono efficiente e produttiva corro il rischio di essere marchiata a fuoco come "cagionevole di salute")ho deciso di mettere nero su bianco, con l'approvazione della mia amica non affetta dal morbo del blogging, alcune considerazioni riguardo...GLI UOMINI!!!!Che originalità, direte. Il fatto è che se l'uomo non te lo sei (ancora) accalappiato a dovere, finisci sempre su quest'argomento stantio e fagocitante. Le signore mollemente maritate si scambiano ricette attraverso lo steccato. Le "neo-mant", cioè le mantenute d'oggi che di questi tempi popolano le nostre riviere, parlano del torneo di freccette dello stabilimento mentre si depilano l'inguine in compagnia. Le colleghe fidanzate/sposate monopolizzano le pause-pranzo decantando i salutari week-end passati e futuri con il partner, lei a crogiolarsi al sole con Vanity Fair e lui in mezzo al mare posizionato su una canoa monoposto per scoliotici. Mah. Le madri a tempo pieno collocate al mare prendono la tintarella uniforme con la scusa di correre dietro ai pargoli (io l'ho fatta, la madre a tempo pieno, e non trovo molti aspetti negativi nello stare al mare due mesi, anche se all'epoca c'erano da cambiare i pannolini al Pik e da preparare le pappe a mezzogiorno)all'irrisorio prezzo di sciropparsi la suocera, proprietaria della casa al mare; Nel week-end arriva il marito che si gode moglie e figli e il sabato sera dopo pizza e giostra, messi a letto i bambini, soddisfa la razione settimanale di sesso della moglie.é giusto che sia così,ci mancherebbe...Però è facile per la suddetta madre, la domenica mattina sorridere e costruire i Castelli Del Ducato di Sabbia con disinvolta naturalezza. Anch'io, con un po' di Would you...di Touch and Go, innalzerei stuoli di ponti levatoi su profondi fossati...Va beh, il succo è: se sei una donna single, madre single, cougar single, ti capita di stilare,con un'amica altrettanto single, complice una birretta amplificata dal caldo,una lista di requisiti, che l'uomo ideale per noi dovrebbe avere.

- niente sentenze penali passate in giudicato per reati gravi.Se la causa è pendente, poi si vede!l'innocenza è presunta no?)
- niente patologie psichiatriche diagnosticate. Perchè quasi tutti ne hanno, di latenti...
- deve sapersi cucinare almeno bistecca e insalata (non vale quella già lavata)
- no dipendenze da alcol, droghe, gioco che portino alla violenza e all'auto e altrui distruzione. Se queste dipendenze però sono funzionali alla sopportazione di una donna, è totalmente giustificabile
- se apprezza il death-metal, potrà più facilmente tollerare eventuali sfoghi in growl.
- il lavoro con contratto a tempo indeterminato mi sa che è indispensabile. Certo, può essere anche pensionato, tanto meglio, ha più tempo da dedicare alla propria donna (in teoria)
- un po' di cultura non guasterebbe. Ma non dev'essere un borioso saccente con pretese di comando.
- decisionista sì, ma non dispotico
- sensibile, ma non così tanto da non tollerare uno shock da abbandono
- automunito di un'auto che presterà spesso e volentieri
- disponibile a trasformarsi in ogni momento in un uomo di fatica
- diciamolo, l'uccello basta che sia nella media,per prestazioni extra ci sono sempre vibratori e verdure di stagione.
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lunedì 19 luglio 2010

POST SCRITTO CON IL FIATO CORTO

E non per modo di dire. Ho davvero la dispnea, per giunta persistente. Da mercoledì scorso.Sempre. Ansia? Stress? Sono le ipotesi più accreditate. Certo vivere ai 110 all'ora e dormire circa 5 ore a notte, tra l'altro fumandoci su, comporta giusto QUALCHE rischio di esaurimento/crisi nervosa. Spero sia solo questo. Domani Rx torace, tanto per fugare ogni dubbio. Tifo per l'ansia, e cercherò di "torla su pu dolsa", come si dice a Parma. Perchè incazzarsi per ogni cosa, soprattutto per UNA cosa, forse non solo nei romanzi rosa, fa morire di dispiacere. E io VOGLIO VIVERE, e bene!E badate bene gente: non state male per nessuno che non vi considera! Mai, mai!!!!Comincerò a cambiare titolo al blog. é sufficiente IO e il PIK. Il Turista per sempre farà la fine appunto del grattino che viene gettato con noncuranza nel cestino (o per terra vabbè...)una volta appresa la deludente non-vincita. E sì...Basta stress, basta rimuginamenti su annose quanto datate questioni: Io e il Pik ce la caviamo, tu Turista fai la tua parte, e io non ti rompo. Non mi scavicchiare il petto con le tue presunte necessità e io rispetterò la tua ricerca della felicità con la tale. E la mia infelicità la vorrei buttare come un rifiuto tossico che non possa più nuocere. Tiè. E sarò meno dispotica per partito preso...Meno intransigente verso le altrui debolezze, posto che anche io ne ho, ne ho tante. Meno arrabbiata di default. Più positiva, nonostante la mia natura. Meno contro-a-tutti-i-costi, che a 27 anni più che essere contro devi tentare di stare a galla a questo mondo e tenerci anche tuo figlio. Più amici, meno inviti declinati per ineffabile pigrizia. Parola d'ordine: più.

mercoledì 7 luglio 2010

DIALOGHI SURREALI AI TEMPI DI FACEBOOK

Ecco, dopo essermi depilata a dovere le gambe, va detto, me ne torno a scrivere su questo mio blog (molto) trascurato. Va anche detto che prima ho innaffiato i 20 (venti) vasi di gerani fortemente voluti da mia mamma, mentre io ne avrei graditi giusto due. tre al massimo. Va detto che mi sono fatta uno spritz con molto spumante e poco aperol. Va soprattutto detto che il Pik è al mare qualche giorno e mi manca tantissimo.
In ogni caso x ingannare il tempo, anzichè studiare diritto tributario come dovrei, vi posterò un dialogo fresco fresco di oggi con un mio collega, che chiamerò collega X, con il quale ci mal tolleriamo reciprocamente e simpaticamente, ossia senza azzuffarci, talora ignorandoci e talaltra punzecchiandoci.
Il tema della conversazione è molto originale: facebook.
Il collega X all'improvviso sbotta: "Sei contenta che dal tal giorno non mi vedrai più?"
(è in scadenza contratto, e non si sa se verrà rinnovato).
Riemergo dagli intricati meandri contabili di una pratica piuttosto rognosa e prendo coscienza dell'imbarazzante e inopportuna domanda: "Ehm, ci devo pensare..."
"Eddai, sii sincera!" ribatte l'impertinente collega X.
"Dai...vedrai che non mi dovrò porre il problema, perchè tanto tornerai..." gli rispondo, smarcandomi.
"Ci sei su facebook?" Ahia.
"Si, come tutti" rispondo circospetta.
"Che ne dici di diventare amici?"
"Ehm...su facebook o nella realtà?"
"Su facebook!"
"Ah ok...Ma tanto ci vediamo sempre, a che serve scambiarci l'amicizia su fb?!"
"Ma quando non sarò più qui come farai a sapere dove sono, cosa faccio, con chi mi vedo?"
"Beh...(e mi scappa una risata semi-nervosa) posso chiedere agli altri qui in ufficio...qualcuno lo saprà!E poi ok mi interessa, ma..."
"Ah, non ti interessa!Si si non te ne frega niente!" Adora mettere in imbarazzo chi si fa i fatti suoi, cioè io.
"Non dico mica questo...Uff..."
"Ho capito...Comunque era un'amicizia giusto per fare numero!"
"Eh certo"
"Eddai, voglio vedere le tue foto al concerto dei Metallica in mezzo alle pantegane!Perchè non le metti pubbliche, così non devo chiederti l'amicizia?"
"Vabbè..." e riprendo a chinarmi sulla pratica.
"Quindi? Restiamo non-amici?"
"Tu cosa ne dici?"

Non è che sia antipatico, X, anzì, probabilmente è molto più simpatico di me (come testimonia, tra l'altro, l'elevato numero di "amici" su fb, e la foto del profilo che lo ritrae in mezzo ad un branco di squinzie d'assalto, probabilmente un fotomontaggio:D)
Il fatto è che io sul lavoro tendo ad essere piuttosto seriosa mentre lui è scanzonato e impertinente...due modi d'essere molto diversi...
Chi vivrà vedrà...

giovedì 24 giugno 2010

24 GIUGNO

Stavo per scrivere l'ennesimo post mortifero quando, improvvisamente, é arrivata una bella notizia. Che, se fossi un po' più spregiudicata, potrei sentetizzare così: xxxxxxx xx xxxx. Ovviamente non rivelo di cosa si tratta per scaramanzia (perchè queste sono buone notizie precarie come l'Italia dei mondiali, o come la sottoscritta fino a metà 2011); probabilemente è solo un abbozzo di buona notizia, forse neppure così buona, a ragionarci sopra. Ma tant'è. In certi momenti, basta una botta d'adrenalina a tenerti alto il morale per una settimana, a fomentare sogni ad occhi aperti sulle note di "Forsaken" dei Dream Theater, basta un complimento inaspettato a darti la carica per seguire una dieta ferrea funzionale alla prova costume, basta un incoraggiamento sincero per restituirti quell'energia che ti mancava. Per quel che mi riguarda, basta il sole. Se poi c'è anche il mare...Comunque oggi è il compleanno del Turista. NON gli ho fatto gli auguri, naturalmente. Non gli parlo. Comunichiamo per interposta persona. Tuttavia mi sembrava inutilmente punitivo per il Pik non fargli telefonare per gli auguri, dunque mi appresto a chiamarlo, ma in quel preciso istante squilla il tel, e indovina chi è? Lui, che non chiama dall'ultima deriva dei continenti. Faccio rispondere al Pik. Non una parola da parte mia, solo un muro di lacrime trattenute. Ah, come si sta bene a non parlargli affatto!Si sta divinamente.
2 anni fa per San Giovanni eravamo al mare, avevamo mangiato il pesce fuori, portato il Pik in giostra, assistito ai fuochi d'artificio che il Pik osservava rapito.Negli occhi azzurri e impescrutabili di F. non mi sembrava di scorgere nessuna scontentezza di fondo, non in quel momento. Ma non si è sempre al mare, e non è quasi mai il suo compleanno. Tra di noi funzionavano bene solo le occasioni speciali. Tutto il resto era coperto da una fastidiosa coltre fatta di insoddisfazione, noia, incomprensioni...Peccato che non mi accorgevo di buttarcene ogni giorno una badilata in più...Dipende da questo il blocco? La pietra vibrante nel cuore? non lo so...Ma la bella notizia, che non aspettavo, ci voleva proprio. Chissà se riuscirò ad amare davvero, io che non amo mai. Io che al massimo voglio bene. Vedremo.

lunedì 21 giugno 2010

BLACK DAY

Oggi il Pik ha la bronchite. E il pediatra oggi era in ferie, l'ho scoperto appena arrivata in ambulatorio, dopo il lavoro. Il sostituto c'era fino alle 18.30, peccato che erano le 18.45, ormai. Astanteria pediatrica? Aspettare ore e ore? L'ho riportato a casa. Ora dorme, ma a tratti si gira e si rigira, tossisce, e infine piange.
Non si può sempre fingere di essere contenti e soddisfatti. Certo, io non lo faccio mai. Oggi era una giornata che in ufficio ero anche relativamente di buon umore, ma una volta a casa, o meglio sulla via di casa, facendo la spesa, mettendo le solite cose nel carrello e cedendo alle porcherie, ho cominciato a odiare molto la mia vita e la mia siluhette, in egual misura. Non so perchè a volte giri l'occhio e la routine ti sembra d'improvviso insostenibile, non so perchè a volte sogni l'amore e altre lo aborrisci disgustata pensando che la libertà è impagabile, e mai, mai vorresti un uomo che si arroghi il diritto di delineare il tuo destino.
Poi però torni a casa, metti su la cena, pensi che F. sta dispiegando le sue forze in un progetto che NON ti contempla, pensi che vibra d'amore per un'altra, pensi che è colpa tua, che non ti sei fatta amare abbastanza... Butti la pasta, imposti il timer del forno sui 5 minuti, analizzi le tue mancanze, qual è quella che ha pesato più delle altre e ha determinato la fine di quella, DELLA relazione.
Però pensi che tutto sommato sei fortunata, ha un bambino bello e intelligente, un lavoro precario ma su cui porre qualche speranza, una famiglia d'origine di grande sostegno; ma qui pensi alla famiglia, all'istituzione famiglia, alla TUA famiglia che non c'è, pensi che ci speravi e la volevi, ma non c'è, e non ci sarà più perchè adesso nel suo cuore c'è un'altra, partono nella testa gli insulti, tutti, l'odio si sprigiona dalle mani che frantumano gli spaghetti, non lo fai mai, di buttarli in acqua spezzati...
Poi ti calmi, vorresti appendere dei cartelli che ti ricordassero ad ogni passo la sua immaturità, la sua insensibilità, la sua pochezza mentale e grettezza...Il rumore della grattugia elettrica pezzo di modernariato ti distrae, è ora di scolare la pasta. Il Pik tossisce ancora una volta. Vorresti chiamare Lui, vomitargli addosso il tuo risentimento come fai a volte, giusto i 30 secondi che ti sta a sentire prima di riattaccare, ti imponi di avere una dignità, mastichi e sputi la dignità, lo chiami, lo incolpi di come stai, riattacchi tu x prima. Il Pik non vuole mangiare, vuole dormire. E qui la rabbia lascia posto alla frustrazione a e un pianto sordo, interno, per non turbare il Pik, mentre fai saltare meccanicamente la pasta nel sugo. Poi possa, c'è da pensare alla bolletta da pagare, alla lavatrice scura da fare, devi deciderti a mettere l'home banking e fare tutto online. La lavatrice no ovviamente.
E far riparare l'auto, che non ne posso più di quello sboccio sul parafango che c'ha quasi un anno. Perchè senza un uomo, devi fare le cose che di solito ti fa lui. Io sono sempre stata poco "gnesa", ma un uomo per casa fa comodo, ti sbriga le incombenze prettamente pratiche e/o tecniche senza dover aprire il portafoglio ogni tre x due per farsele fare a pagamento. Ecco, F., tra i tuoi demeriti c'è anche questo: lasciarmi nella merda, non accollarti le responsabilità che ti competerebbero. Con tutto che con te c'è sempre voluta una buona dose d'arte di arrangiarsi, perchè non c'eri mai e molto spesso la tua presenza era...inutile. Mi consolo così, con la presa di coscienza di tutti i tuoi difetti, ma sapendo che la ferita è come al solito solo temporaneamente alleviata, che questo dolore è fatto di piccole schegge quotidiane, non ti annienta ma ti indebolisce. è un dolore stronzo.
Ora qualche pagina di qualche scrittore che fosse ancora vivo sposerei più che volentieri (magari a Las Vegas)e...pensare che to die,to sleep; perhaps to dream...o così.

domenica 20 giugno 2010

Back from the muddy banks of the wishkah (ovvero il sonisphere)

Con la pioggia che c'è fuori, posso ritenermi fortunata che il giorno 18 giugno, alle ore 13.00 circa, smise di piovere.
A metà del concerto degli Anthrax, le nostre speranze furono esaudite. Durante i Megadeth, mentre Dave Mustaine intonava "A tout le monde", addirittura fece capolino un timido sole, rincurando i nostri animi ricoperti di fango. Già, perchè in quel campo non si sa quanti litri e chili di fango c'erano, una cosa mai vista, roba da trincee della prima guerra mondiale. Forse esagero, ma non dovevano essere poi molto diverse. Molto metal, come esperienza. Ho letto su Fb che c'è chi ha passato 14 ore senza bere e senza fare pipì (?) pur di vedersi i Metallica dalla prima fila. Noi non siamo arrivate a tanto, ma 3 ore inchiodate alla passerella, non troppo lontano dal palco, dove non eri costretta e stare con i piedi completamente immersi nel fango, ce le siamo sparate anche noi.
Ma cominciamo dall'inizio.
Sotto una pioggerellina insistente e infida, verso le nove di mattina ci avvicinavamo in massa alla location del concerto,a circa 20 minuti a piedi dalla stazione di Schwarzenbach SG. Ben presto la situazione iniziò a prospettarsi non propriamente idilliaca. Io m'ero immaginata un prato verde, magari UN PO' fangoso, e mi ero attrezzata con jeans e anfibi, tenuta che ritenevo adeguata. La metal-cugina invece, più ottimista, s'era addirittura messa le scarpe da skater, slacciatissime ovviamente. Prima dell'ingresso avevamo notato qualcuno molto infangato, ma pensavamo che fosse un problema toccato i malcapitati campeggiatori e che noi, comodamente alloggiate in albergo, avremmo scampato. Lungo il tragitto si poteva notare qualche scarpa spaiata spuntare dal fango, che ritenevamo il lascito di qualche esagitato, magari sotto l'effetto dell'alcol. Qualche buontempone ci schizzava con il fango, ma non avremmo mai pensato che qualcuno, ore dopo, ci rovinasse più o meno involontariamente addosso mentre ne era completamente ricoperto.
All'ingresso cominciammo a capire: automobili impantanate, gente con i sacchetti della spazzatura avvolti fino a tre quarti di gamba, nessun passaggio un po' praticabile. Dopo le biglietterie, per raggiungere l'area concerto si doveva attraversare una specie di fiume fangoso, che noi personalmente affrontammo sorreggendoci alle transenne, con scarsi risultati in termini di cm quadri rimasti puliti, ma comunque dignitosamente.
Ma il fango in sè pazienza. M'aspettavo che vendessero degli stivali di gomma a peso d'oro, e invece assolutamente no!E che ci fosse qualche panchina. No. Almeno nell'area ristoro. No.
Quindi si delineava una giornata sotto la pioggia, con i piedi immelmati fino a tarda sera, senza potersi mai sedere. Diciamo che c'è andata bene visto che è piovuto solo fino alle 13e che i gruppi sono stati favolosi. E che eravamo in una posizione abbastanza buona. E che i Metallica sono stati strepitosi, con momenti ad altissimo tasso adrenalinico. Quando hanno suonato loro i piedi erano l'ultimo dei miei problemi. Le migliaia di "Horns" costellavano il panorama e l'atmosfera era elettrica. Concerto fantastico, i disagi delle ore precedenti polverizzati in un attimo.
Certo, a volte la schiena cedeva e la sete impelleva, ma solo negli stacchi. Appena cominciava una nuova canzone l'energia ritornava subito e dieci volte tanto. Potere della musica che si ama. La fine, con "Seek and destroy" è stata epica, con praticamente tutto il pubblico che cantava a squarciagola.
A concerto finito, cercammo di guadagnare l'uscita. Tutte le svariate "exit" vicino ai palchi erano fittizie. Non ci facevano passare.
Siamo dovute rimanere a piedi nudi perchè il fango arrivava alle ginocchia e le scarpe erano troppo pesanti da sollevare. Ad un certo punto ci sedemmo sui banconi dei punti ristoro (s'intende gomito a gomito con gli addetti)per far respirare i piedi che non ce la facevano più. Please get off. NEIN. Ci lasciarono fare.
Poi ancora fango, ma per fortuna non così tanto. Arrivammo finalmente alla zona camping, dove trovammo un gruppetto di italiani.
Eravamo finalmente fuori, vive! Piene di fango, ora dovevamo trovare dell'acqua. Le fontane erano prese d'assalto, e l'acqua era gelida. Trovammo per miracolo una canna ad un distributore di benzina per sciacquare un po' le nostre ex-scarpe, almeno per togliere il grosso della melma.
Finalmente sull'extra-zug.
In treno abbiamo fatto qualche incontro interessante, ed eravamo riuscite a creare strane imbarazzanti imbottiture da corso di découpage con i giornali gratuiti che si trovavano nella stazione di cambio. Ci siamo imbattute nei fighetti che tornavano dalle discoteche, il che suscitò reciproca ilarità. Doccia, 3 ore scarse di sonno. Ancora treno. Non ce la faccio più.
Stay metal.

martedì 15 giugno 2010

Archetipi da spiaggia (non posso non sbizzarrirmi)

In spiaggia, mi sembra, l'essere umano cambia colore. E non solo perchè, magari, se è fortunato e c'ha il fototipo adatto, s'abbronza adeguatamente, ma perchè il grigio esteriore ed interiore, dominante in città, lascia prontamente il posto ad una versione variopinta di sè, allegra, scoppiettante, più o meno impietosamente in costume.
La spiaggia a pagamento è una platea preferenziale di osservazione per l'appassionato di antropologia. Lì, tra fisici asciutti (in minoranza) e culi cellulitici (in schiacciante maggioranza) fa il loro trionfale ingresso, con tanto di sfilata sulla passerella, colui con il quale o senza il quale, il mondo resta tale e quale:

IL PLURITATUATO

Di età indefinibile, ma prossima ai 40, pelato, il pluritatuato di solito giace sul lettino con 5 flaconi di olio solare rovesciati sul corpo depilato, decorato con 10 simboli maori dislocati su gambe e braccia, 3 dragoni su scapole, inguine e fondoschiena, 1 araba fenice al centro del torace, immancabile bracciale sul bicipite. Ogni quarto d'ora si gira per esporre al sole l'altro lato del corpo, secondo i canoni dell'abbronazatura a regola d'arte.
Non segue il consiglio di evitare l'esposizione da mezzogiorno alle quattro, come potevate facilmente intuire. Nel lettino di fianco a lui arrostisce la sua ragazza, mono o pluri-tatuata, unghie manicurizzate con smalto shock; capello in genere corto e mascolino, chissà perchè; piercings più o meno a vista; talvolta, ma non sempre, topless.

Qualche lettino più in là troviamo la STRAFIGA FUORI TEMPO MASSIMO, che ha fatto della forma fisica e del colorito di terracotta la propria ragione di vita. Pelle completamente glabra, risultato di temibili sedute al napalm atte a debellare ogni bulbo pilifero nell'arco di chilometri, la nostra sembra non preoccuparsi della propria aria malsana, palesata da profondi solchi nell'interno-braccia e da rughe da cottura prolungata ad alte temperature un po' su tutto il corpo. Ma non se ne cura, si bea del proprio aspetto convinta di essere una STRAFIGA. Contenta lei.

Qualche fila più dietro, sempre all'ombra sotto l'ombrellone, siede imperiosa sulla poltrona da regista LA SIGNORA ANZIANA MOLTO PETTEGOLA. é ferratissima su tutti gli highlights della spiaggia: la tal coppia ha litigato,il tal padre di famiglia è in ferie da lunedì, la tal sposina è sicuramente incinta, il tal bambino, di solito suo nipote, è bravissimo a nuotare. Alle 11.00 se ne va perchè deve grattugiare il formaggio, e fino alle 5 di pomeriggio non la rivedi. A quanto pare è molto brava ad ottimizzare i tempi per la raccolta di infos.

Nell'ombrellone a fianco sta la SCIURA CHE NON LAVORA FUORI CASA. La poverina, spesso dotata di prole esigua ma agguerrita (di solito gli 1,3 figli della media italiana di qualche anno fa), si passa al mare le intere vacanze estive dei figli, invidiatissima da tutte le madri lavoratrici da week-end e basta. Al sabato pomeriggio arriva il marito che sbarca in spiaggia direttamente in giacca e cravatta, ripone l'Ipad nella valigetta con la cinghia avvinghiata alla sdraio, fa un paio di tuffi con i figli, si riattacca all'Ipad. Lei nel frattempo chiacchiera amabilmente di cose rigorosamente inutili con le co-bagnanti, in attesa che il marito molli l'"aggeggio infernale" e vada a slegare la barca, per un meritato giretto&tuffo in mezzo al mare.

LA RAGAZZA COL FISICO PERFETTO

La spiaggia è il suo habitat, perciò è normale avvistarla. Fisico asciutto, pelle ambrata, pancia inesistente, piercing ombelicale molto esistente, è naturalmente dotata di fidanzato-ken da compagnia, nonchè di uno stuolo di amici-spasimanti fedeli seguaci della regola dell'amico di Max Pezzali. Waterproof nell'anima, riesce a non rovinarsi la piega nemmeno dopo 100 tuffi carpiati, stupendo le comuni mortali sempre alle prese con capelli stopposi. dopo un po' però, riesci a trovarle un difetto: una sottilissima cicatrice che si è procurata praticando free-climbing.


(to be continued...e siamo a 2)

lunedì 14 giugno 2010

serenità

Un po' per deformazione professionale,un po' per propensione al multi-multitasking e un po' per il dono dell'ubiquità che modestamente possiedo, solitamente quando sono al pc tengo aperte 5 finestre.Una finestra su google, che viene sempre utile; una su you tube, per la colonna sonora quasi sempre hard rock-metal (ora come ora, sfrondato un po' l'orizzonte dai peraltro imprescindibili metallica, sto ascoltando Alice Cooper, Hey Stoopid); una su facebook,chè tra la miriade di post evitabili e banalotti ogni tanto risplende qualche perla (peraltro postata dalle solite 3-4 persone che paiono essere abbastanza sulla mia lunghezza d'onda; a proposito, per caso hanno già implementato un filtro anti-post-del-cavolo?Se si, Vogliate notiziarmi in merito). Una finestra, a turno, sui blog che seguo. l'ultima finestra è sul mio sgangherato, monotematico, schizofrenico...comunque blog.

S'avvicina il Sonisphere sempre più, la metallo-cuginetta si sta rimettendo prontamente, l'albergo per la sera (notte? dipenderà da Giove Pluvio) del 18 è ancora un grosso punto di domanda, l'abbigliamento pure, il grillo in giardino frinisce garrulo. Di nuovo, sempre, va beh.
Il turista se n'è andato. Va beh.
Sono precaria. Va beh.
Il Pik lo vedo poco. Va beh.
Devo dimagrire. Va beh.
Sono un brava madre? Non lo so. Potrei essere migliore, certo quello che mi riesce bene è insegnare a mio figlio il pensiero critico. Spero non così cinico come può semprare dai frammentari post di questo diario-blog.
Ogni tanto sono sentimentale anch'io. Non molto, non sempre, non con tutti. La sono quando con il Pik facciamo i versi, lo faccio roteare in aria e gli angoli della bocca gli si piegano in un sorriso; la sono quando mi mostra orgoglioso il disegno di una macchina molto ma molto futuristica; e quando, come stasera, ci mettiamo a guardare le stelle, gli aerei, l'immensità del cielo che ci sovrasta. Questi momenti sono la felicità. Certo, felicità autentica sarebbe che il Turista rinsavisse e tornasse con noi, ma non succederà, e forse "rinsavire" non è il termine giusto, più corretto sarebbe "impazzire di nuovo", magari d'amore. No, non accadrà mai. Il massimo potrebbe essere riuscire a passare una giornata insieme interamente priva di tensioni, assaporando quello, e solo quello, che la vita ci offre in quel momento. Forse felicità è anche sapersi accontentare di un sereno e sporadico non-amore. E sempre "Fade", alla fine. Dei Metallica.

giovedì 10 giugno 2010

IT AIN'T ALRIGHT

Giornata fade to black. No dai, fino a quando la cugi non mi ha detto che probabilmente ha la varicella andava piuttosto bene. Fino a quando non ha chiamato il turista andava moderatamente male, c'ha pensato lui a dare il colpo di grazia. In ogni caso cerchiamo di pensare positivo. BISOGNA pensare positivo. Digitando su google "decorso varicella" sulla relativa voce di wikipedia si può leggere che il periodo di isolamento, nelle forme lievi, può durare solo una settimana. dunque coi tempi potremmo anche starci. Non consideriamo neppure che sia una forma più aggressiva!In ogni caso il trucco pesante di cui ama fare sfoggio la cugi a determinate manifestazioni potrebbe abilmente celare la vista delle pustole ormai ridotte a croste ad ogni metallaro presente al festival. Io, dal canto mio, ho una tonsilla infiammata, ma mi auguro che passi, deve passare! Dio (RJ), mettici una pezza tu dai, fa' che la sfiga sbagli strada e la smetta di inseguirci!
Telefonata del turista. M'ha affossato più della malattia della cugi.Questo sabato, dopo il lavoro, avevo da tempo progettato un week-end corto al mare con il Pik. Tra l'altro, c'è anche una mia amica con il suo bimbo dell'età del Pik, quindi me lo figuro come molto piacevole. Turista:"Me lo dai dietro domani?"
Io: "Veramente abbiamo deciso di andare al mare"
Turista:"£$%&&%£/£$£$"
Click. Con il turista ormai i dialoghi sono ridotti al minimo. Insomma, cerco di convincerlo a venire giovedì quando, nel bene e nel male, sarò in viaggio per la svizzera. Niente, non può. Come sempre. 5 anni che non può mai, a prescindere, può solo quando lo decide lui. Che andavo gliel'ho detto il 30 gennaio, quando ho acquistato il biglietto, e ogni mese gliel'ho ricordato. Non è servito a niente. Come quando nel 2007 voleva farmi macinare, da sola col Pik di un anno, 300 km per recarmi al matrimonio di sua cugina, al quale avrei partecipato volentieri, ma con lui(!). Sapeva da mesi la data, ma niente, non s'è fatto dare le ferie. febbraio 2009: quando cade il Carnevale si sa, o no? Aveva pure insistito per far mettere al Pik il vestito tradizionale del suo paese. 2 giorni prima mi avvisa che non ha le ferie. Che cosa? E te credo, la settimana prima era stato a Tenerife, l'infame!Ovviamente l'ho scoperto per vie traverse, ma mica brucia di meno. Torniamo indietro di qualche mese, settembre 2008 (mi sento molto Lucarelli). Stiamo ancora insieme, dettaglio insignificante, nel nostro caso, ma non poi così tanto. Sto spingendo il passeggino con dentro il Pik, stiamo andando in spiaggia: lo vedo avanzare con a fianco una tizia brutta e volgare (la sua attuale fidanzata), chiedo spiegazioni sulla presenza di costei che evidentemente è con lui, e sul fatto che lui stia trascinando una valigia non sua, ma sempre evidentemente di costei. Risponde, con un sorriso beato sulle labbra, che lei è "XXX", si sono conosciuti in Irlanda, è venuta a trovarlo 2 giorni. "Bene" ribatto io, con tono incline all'incazzatura imminente, "E da dove viene?" Faccio io, rivolgendomi al turista come se portasse con sè un pacco. "Sudamerica" "Ah, Sudamerica è un po' vago, di dove di preciso? Brasile, Colombia, Argentina?" "Brasile. Ora l'accompagno in hotel" E così dicendo tenta di proseguire indisturbato il tragitto, con lei al seguito. "Scusa un attimo" sbotto, sentendomi come il detective che nei film finge di andarsene e poi trafigge all'improvviso con l'ultima, risolutiva domanda, il colpevole che credeva di averla fatta franca."Ci sono un po' di cose che mi devi spiegare: perchè non mi hai detto dell'arrivo della tua amica? Perchè è da sola? E soprattutto" e lì comincio davvero a tremare "Come hai in mente di passare questi 2 giorni?" Lui guarda per terra, guarda lei per farsi forza, guarda me come se implorasse pietà e infine mi uccide dicendo:"Con lei".
Io lì per lì, morta, non parlo. il Pik è sempre nel passeggino, ignaro, che scalcia e mastica una macchinina. Il mondo vacilla, le case lungo la strada mi crollano addosso. sull'asfalto si apre una crepa e ci cado dentro. Poi, dopo un tempo incalcolabile, riemergo dal buio. Sono di nuovo io, sono tutta intera, ho gambe e braccia, le mani tengono strette il manubrio del passeggino. "Con lei...solo con lei?" riesco a dire con un filo di voce. "Si...poi ti spiego." "Spiegare? Cosa cazzo c'è da spiegare!" esplodo. Meno male che non eravamo in discesa, perchè mollo il passeggino e mi scaravento sul Turista, mentre la sudamericana cerca di fermarmi. "Stai ferma...Ho detto che poi ti spiego!". Facendo appello a qualche riminiscenza di self-control, con un moto d'orgoglio, riafferro il passeggino e mi lancio lungo la spiaggia con il maremoto dentro, mentre i due riprendono imperturbabili il cammino. (to be continued)

martedì 8 giugno 2010

The Windbreaker

Sulle note dei Diamond Head, band che ho scoperto da poco ma che esiste da 30 anni, mi ritrovo a pensare che tra lavoro e svago sto al computer quasi 10 ore al giorno. Forse è un po' tanto, nonostante sia convinta di utilizzare questo tempo in modo proficuo, a livello professionale e personale. Però sta di fatto che ormai sono google-dipendente. Sono una "cercatrice" professionista, non faccio in tempo a farmi venire un dubbio, che compulsivamente devo scioglierlo su google altrimenti ho seri sintomi d'astinenza. Comunque. Only ten days to go for Sonisphere,perciò, considerato che le condizioni atmosferiche possono variare tra la pioggia torrenziale e l'arsura desertica, nello striminzito zaino che intendo portare (non so come farò, io che tendo sempre a trascinarmi dietro la casa!) ci dovranno essere, tra l'altro, una crema solare fattore 100+ e un K-way. Ora, pare che questo indumento sia passato di moda. Se entri in un negozio d'abbigliamento e chiedi se per caso hanno i k-way ti guardano come se provenissi da Marte, o da un lontano paese fermo agli anni '70. In effetti il k-way che pensavo di portare giace inutilizzato nell'armadio da anni, ed è lo stesso di una foto fatta sul Colorado boat a Gardaland nell'89. Potrei farlo passare per un pezzo vintage, e indossarlo fregandomene beatamente della moda. Ma il punto è che adesso la giacca impermeabile in tessuto tecnico, atta a proteggere dalle intemperie, si chiama WINDBREAKER. E costa non meno di 50 euro. Alla faccia! Io che pensavo di cavarmela con 15 euro, 30.000 delle vecchie lire.
Insomma, mi sono recata in un punto vendita di una nota catena di abbigliamento alle 18.45, il tempo di uscire dal lavoro, prendere la macchina, fare la spesa pane-latte-carne, raggiungere il negozio. Entro, e quando chiedo alla commessa, che già è nervosa di suo, se per caso hanno i k-way; lei mi risponde perplessa con un tono vagamente canzonatorio: "K-way? Intende i windbreaker?" -wind-che?- quel termine mi fa pensare a una vecchia canzone metal autoreferenziale, non so perchè. "Si, un...windbreaker, insomma un giubbotto antipioggia, ma sottile, di nylon...che si possa ripiegare, lo devo tenere in uno zaino" abbozzo io. "Le faccio vedere quello che abbiamo".E così dicendo veleggia verso decine di grucce contenenti una serie di giacche sberluccicanti che sono sì in tessuto sottile, ma un po' troppo sofisticate per le mie esigenze..."Quanto costano?" "Vanno dai 45 ai 60 euro" Risponde lei come fosse la cosa più normale del mondo. "Ah...posso provarne qualcuno?" "Prego". Ne indosso uno nero, taglia 44. Mi stringe. "Potrebbe prendermi una 46 per favore?" Chiedo io. "Guardi che la 44 le va bene, devono vestire aderenti" Ribatte lei, guardando l'orologio senza preoccuparsi di farsi notare. "Posso provare lo stesso una 46?" "Ok, gliela vado a prendere in magazzino. Sempre nera?" "Si grazie". Dopo qualche minuto torna dal magazzino, che poi era una stanza sul retro, e mi porge la 46. Larga. "Mi riprovo un attimo la 44" le dico, sotto il suo sguardo ormai platealmente spazientito. Mi sfilo rapidamente il giubbotto che non ho la minima intenzione di comprare e mi rimetto la 44. Che ora non solo è stretta, ma ha anche la cerniera ingrippata a sto giro e come se non bastasse noto anche dei fili che sporgono. Saranno residui della cucitura. Li tiro e non escono. La giacca è cucita in modo piuttosto grossolano. E costa 50 euro. Le vecchie 100 carte, i 100 biglietti da mille, erano una cifra enorme solo 9 anni fa! "Mi spiace...ci penso ed eventualmente ripasso". sbotto io, facendo per uscire. Quella ridacchia guardando l'orologio quasi fosse un tic nervoso. Ed è lì che esploderei volentieri in un'invettiva stile Michael Douglas in "Un giorno di Ordinaria follia". Se non fossi stranamente dotata di sanità mentale (anche se c'è chi non è disposta a giurarlo)le urlerei, con gli occhi fuori dalle orbite :"Guarda cara, non ce l'ho con te, lo so che ti pagano 900 euro al mese, lo so che le tecniche di vendita le decide il top-management della tua azienda, però cristo, guarda che quella giacca ha un prezzo esagerato per il suo valore, e chiamarla spaccavento non ti fa sembrare più figa agli occhi del mondo (e, con gesto repentino, getto a terra l'intero campionario di vinyilwear made in bangladesh). Io qui c'ho comprato una marea di volte, ma tu manco le guardi le clienti, guardi solo l'orologio per andartene a casa, e ti capisco, anch'io farei così. Però anche se non fossi mai stata qui, tu non hai il diritto di guardarmi male solo perchè non compro una cosa che non mi piace, che costa quanto un'intera mattina di straordinario pre-festivo con il sole fuori, quando io volevo solo uno stupidissimo k-way da 10 euro, ma un filino trendy, diciamo un po' sciancrato sui fianchi. Insomma che non mi faccia sembrare un sacco del rudo. E che abbia il cappuccio magari, che sennò come mi riparo la testa? Tutto qua.", Ovviamente non è previsto un seguito al film di Joel Schumacher, men che meno girato a Parma e con me come protagonista. Quindi abbozzo, esco e ripiego in un ipermercato, quelli dove trovi veramente di tutto, anche i vermi per andare a pescare. "In questa stagione non ci sono k-way" risponde l'addetta all'ufficio informazioni dell'ipermercato in questione alla mia preventiva richiesta. "Provi al tal negozio" (Che per inciso era quello dov'ero appena stata). Domani tenterò al mercato settimanale, se non dovessi trovarlo nemmeno lì, spero vivamente che non piova;)

giovedì 3 giugno 2010

Tourist-free

Come avrete notato non posto molto, perchè mi va di farlo solo se ho qualcosa da dire, e solo se ne ho voglia, altrimenti me ne sto zitta. Sono convinta che il silenzio sia d'oro, fondamentalmente. La mia intransigenza di pensiero mi penalizza notevolmente nella vita, ma tant'è. Nel limite del possibile non scendo a compromessi. Tra l'altro, ultimamente il Turista è passato un po' in secondo piano nella mia vita, anzi, è passato decisamente sullo sfondo più remoto, per mia fortuna. Dovrò cambiare titolo al blog, considerato che è venuta a mancare la sua ragion d'essere: contenitore dentro cui riversare le invettive rivolte al Turista, che veniva risparmiato per puro orgoglio femminile.
Il Pik ha la tosse, proprio adesso che è venerdì, e venerdì in questa stagione vuol dire mare, vuol dire prendere il treno alle 19.20 e ritrovarsi catapultati, dopo 2 ore e mezza di vani tentativi di tenere Pik incollato al suo sedile, nel paradiso immutabile di cui alla foto qui sopra. Vi notizierò, se qualcosa di nuovo accadrà...

sabato 29 maggio 2010

Una splendida giornata

Il week end lungo "sole&mare" procede bene. L'acqua è ancora freddina, ma domani tenterò di lanciarmi coraggiosamente tra i flutti. La sensazione di pace che regala (ehm no, la pago profumatamente!)Monterosso resta sempre ineguagliabile. Il Pik oggi in spiaggia si è intrattenuto con una mia vecchia clessidra, rimanendo come ipnotizzato alla vista delle pale che giravano vorticosamente al passaggio della sabbia, e questo mi ha consentito di restare sdraiata al sole senza interruzioni per un discreto lasso di tempo. Ovviamente quando ci rechiamo al mare la crema protettiva per lui è un must e per me un optional; pensate che, stando alle istruzioni, bisognerebbe applicarla addirittura a casa, affinchè trascorra almeno un quarto d'ora prima dell'esposizione al sole. Si, e io me ne vado in giro con i vestiti appiccicati alla pelle!Perchè ovviamente il discorso crema mi viene sempre in mente prima di uscire, e di tempo per farla assorbire non ce n'è. é una lose-lose situation, insomma. Comunque, nei momenti migliori me ne metto il minimo sindacale su scapole e décolleté, mentre sul Pik l'applicazione è sempre certosina, fin dietro le orecchie, per intenderci. Risultato: mi scotto sempre. Pazienza, il Pik invece è perfettamente protetto, e questa è la cosa importante!Comunque, al di là del bruciore alla schiena e sulla pancia, per il resto la giornata è stata veramente ok. Oggi io, il Pik e la nonna siamo stati al ristorante ed abbiamo degustato un'insalata di mare; sottolineo degustato: l'insalata era ottima, ma conteneva: 10 foglie di rucola; 4 moscardini; 3 pomodorini ciliegia; 2 cozze; un gamberetto. Uno. Io adoro i gamberetti. Il tutto per la modica cifra di 12 euro. Sigh. Al bar dove vado in pausa pranzo le foglie di rucola non si contano e i gamberetti adagiati sopra a volte superano la decina. Si. E pazienza se son quelli industriali nei barattoloni, sono appetitosi comunque. In ogni caso per placare l'appetito mi sono buttata sul pane, che quello era disponibile a volontà. La selezione di musiche ha reso felici le orecchie della mia genitrice: Luis Armstrong (che per inciso sto ascoltando ora), Elvis Presley e Billie Holiday. Back to the fifties, ogni tanto ci può stare. Devo specificare che era un locale di gran classe? In ogni caso a guastare l'atmosfera idilliaca ci ha pensato il Pik, che oggi era particolarmente ipercinetico. Per fortuna una cameriera compassionevole ha deciso ad un certo punto di omaggiarlo di una serie di chiocciole di mare e conchiglie con cui ha potuto trastullarsi, distendendo i nervi di mamma e nonna. Dopo il semifreddo alla tequila mi sono alzata con il morale alto: anche quello era divino, e il ripensare al sapore del gamberetto era già un piacere in sè. Come diceva Leopardi no?
Comunque. Secondo round in spiaggia, stesso sole, stesso mare. Arrossamento in diminuzione e abbronzatura in aumento. Verso sera il Pik aveva già raccolto l'intero parco-vetrini della battigia, ed io mi ero totalmente immersa nel fantastico mondo di Anna Karenina, tutto balli e tulle e zero piatti da lavare. Davanti a me stazionava una madre di famiglia intenta a punzecchiarsi i peli incarniti, mentre la prole, per attirare l'attenzione, attentava alla vita di mio figlio lanciando sassi di dimensioni impossibili dentro un canaletto che in quel punto sfocia nel mare, in cui il Pik stava facendo navigare un pezzo di plastica già barca-giocattolo. Ad un certo punto il Pik fa conoscenza con una piccola americana. Il linguaggio dei bambini è universale e cominciano a giocare simulando una battaglia navale. Tutto bene finchè l'Italia non affonda l'America, che s'offende e se ne va. Ciao Mindy!So long!é ora di andare, il sole è tramontato dietro al Gigante.

mercoledì 12 maggio 2010

Aspettando il Sonisphere

Sono di ritorno da una rigenerante camminata di un'ora, dopo quattro giorni di pressoché totale immobilità, condizione innaturale causata dallo studio-matto-e-disperatissimo-a-ridosso-dell'esame. In effetti io solitamente me la prendo con estrema calma per giorni, salvo poi trasformarmi in un monolite pensante circa una settimana prima della data fatidica. Al Pik in quella settimana topica è fatto assoluto divieto di distubarmi, e pertanto le mie uniche distrazioni si riducono a qualche salvifica sigaretta fumata in bagno e a qualche pagina di Donna Moderna leggiucchiata di straforo per allentare la tensione di un paragrafo troppo complicato. Oggi, però, mi sono accorta che i vermi avevano cominciato ad aggredirmi, pertanto ho deciso di ristabilire un contatto con la mia dimensione corporea e di lanciarmi, armata di sneakers, tuta e rock nelle orecchie, in una tonificante camminata. All'inizio le rotule non giravano, ma una volta preso il ritmo e corroborata dagli sferraglianti 'Tallica di "Battery", posso dire di aver egregiamente bruciato almeno 500 calorie. Spero.
Tra l'altro.
Tra poco più di un mese si parte per il Sonisphere festival di Zurigo!Lascerò il Pik in mani turistiche per 3 giorni e 2 notti,riappropriandomi temporaneamente della mia giovinezza ormai agli sgoccioli.Caspita, sono agitata come un'adolescente. Sarà perchè a suo tempo l'adolescenza l'ho sprecata tra Viaggi Con I Genitori e Scialbi Sabati Sera Con Rietro A Mezzanotte,sarà perchè a 23 anni sono diventata mamma e mentre qualcun altro andava ai concerti degli Slayer io passeggiavo avanti e indietro per la main street di T. dotata di neonato (Pik ti voglio bene!!!) incontrando ogni dieci metri certe personagge da romanzo rosa tutte puericultrici mancate, pronte a dispensare consigli non richiesti. Comunque. In realtà sono contenta di essere diventata mamma da giovane e lo rifarei 100.000 volte (con lo sconto dei primi 3 mesi però eheheheh), pazienza non aver partecipato al concerto taldeitali, pazienza non aver viaggiato all'estero. No problem. Il mio Pik vale molto di più di tutto questo (e poi a un concerto rock ce l'ho portato, alle 3 del pomeriggio di Halloween a Movieland, sul lago di Garda. La band? Eccheneso,una band locale, ma bravi:D). Comunque, sta di fatto che a 27 anni, età in cui parecchi big del rock avevano già vissuto abbastanza e decisero di saltare il fosso, mi ritrovo ad assistere per la prima volta ad un fastival metal di un certo rilievo (salvo imprevisti ovviamente!.Ok, nel 2005, un paio di mesi prima di restare incinta del Pik, mi ero recata a Tradate a vedere i Sentenced ma c'erano quattro gatti, e non c'eravamo fermati nemmeno per gli headliner, i Saxon...che sfigati, che siamo stati (in ogni caso mi ricordo bene il fragore spappola-timpani, infatti a 'sto giro mi doterò di tappi!). Stavolta sarà diverso, 45.000 persone dicono!Insomma, altro che pogo fiacco da locale di provincia, altro che solite facce annoiate, ci sarà da divertirsi!!!Ora però torno al mio diritto del mercato del lavoro...che si sa che è messo male, ma non basta, sono costretta a conoscere tutti i dettagli dello scempio.

giovedì 6 maggio 2010

Me. Te.

L'agognata immaterialità del pensiero
La collusione di una sigaretta che solleva dall'ansia
L'ingombro del corpo
Il problema di agire
Lo scoccare delle 16.30 che porta con sè quell'appuntamento
Passi cadenzati, di pomeriggio
L'ingenerosità di un bacio non dato
Me. Te.
Il profumo antico di quella prima passeggiata al parco
Il nostro sogno in costume da bagno
Lo spiraglio da cui si intravede un mattino innevato
L'anello che mi mettesti al dito, che ti misi al dito
La scala su cui accolsi il tuo seme
il giorno in bianco e nero che ne seguì
Me. Te.
Istante dopo istante
Dolore annegato dalle onde che sferzano la battigia.
Me.Te.
Una nuova vita

venerdì 30 aprile 2010

Caratteristiche connaturate al Turista ( o meglio, a tutti i cosiddetti "Turisti")

1) la sempicità di pensiero del Turista è l'esatto opposto della vostra inestricabile complessità
2) Il T. non sa cosa sono l'arte e la letteratura. E anche tentando di avvicinarvelo, capirete ben presto che gli sono totalmente incomprensibili come i geroglifici. datemi retta, risparmiatevi questa frustrazione
3) il T. ha un cuore, che gli serve appunto a pompare l'ossigeno al cervello, peraltro con scarsi risultati
4) il T. spara stronzate a raffica, sempre, comunque, dovunque. A maggior ragione quando voi siete particolarmente nervose.
5) Se per caso il Turista una volta vi ha detto "Ti amo" era perchè in quella certa situazione gli sembrava che fosse una frase azzeccata.
6) il T. è formidabile nelle cose pratiche. approfittatene.
7) il T. rifugge stizzito da tutto ciò che ha a che fare con la triade malattiadepressionemorte. eh beh!
8) il T. è educato e gentile, ma le sue sono educazione e gentilezza di comodo.
9) il T. non usa il congiutivo, perchè esprimendo un dubbio, non ne ha bisogno. Lui afferma, mica dubita.
10) una cosa che il T. ha in comune con voi è che gli piace viaggiare. Ma le destinazioni da lui prescelte divergono profondamente dalle vostre. Voi amate i luoghi poco conosciuti, da scoprire, lui i divertimentifici di massa, poichè l'assenza dei suoi simili lo getta nel panico.

Ora, posto che quando vi siete messe con lui il vs cervello era in ferie, chiedetevi come avete potuto restare al suo fianco ben cinque anni e fatevi un doveroso esame di coscienza.

p.s. in realtà ho un po' esasperato le caratteristiche del turista, non sono certa che non apprezzi anche lui lo stesso mare che amo io, ma tant'è...

martedì 20 aprile 2010

attenzione: post irriverente

Oggi avevo in mente di raccontarvi la mia uscita in discoteca di sabato sera, ma ho ben presto trovato un argomento molto più interessante, grazie ad una mia cara amica che si è messa in un bel pasticcio. Ok, lo so che state fremendo, ora vi raccconto cos'è successo.
Un tizio, fidanzato, che chiameremo simpaticamente "INF" (da infedele, naturalmente)intrattiene una relazione virtual-raramentereal-sessuale clandestina con una tizia che chiameremo scherzosamente "AM" (da amante,chiaro,ma anche da "Aaahm, che bocconcino!). La fidanzata di INF, che soprannominiamo "CORN" (che fantasia!)un bel giorno, mossa da più di un sospetto di infedeltà da parte di quest'ultimo, gli sottrae inopinatamente il cellulare e scopre una fitta corrispondenza messaggistica più che esplicita tra i due. Ora comprensibilmente CORN, che oltretutto non brilla in autocontrollo, s'infuria, distrugge il bauletto di Vuitton tarocco su INF e tempesta di telefonate AM, prima allo scoperto, poi, non ottenendo risposta, con l'anonimo. La mia amica naturalmente sa chi si cela dietro il numero anonimo, e non sapendo come gestire la situazione, mi chiama.
"Daydreamer, sono in un grosso guaio" mi comunica AM con apprensione.
Io, sapendo che Am non è nuova a certe...diciamo...scheggie di vita vissuta, intuisco già il "problemino" e cerco di avere un quadro più preciso della situazione.
"INF è irreperibile e CORN mi tiene sotto assedio, mi ha chiamata stamattina (ieri ndr) alle sette, pensa te, siamo tornate alle quattro dalla festa e non sono più riuscita ad addormentarmi!"
"Beh dai questo è il meno...Fai così (e qui si consiglia di prendere nota):rispondile e nega tutto, dille che quelli che ha visto non erano messaggi compromettenti anche se non sai di che messaggi si tratta, se insiste dille che erano scherzosi. Falle gli auguri per il prosieguo della sua relazione con INF e cerca di avere il tono più calmo e pacato possibile. Vedrai se non funziona. L'ho letto su una rivista". Dire che l'avevo letto su una rivista conferiva al discorso indiscutibile validità.
"Eh?! Nelle riviste scrivono queste cose?!"
"Senti, dille ciò che vuoi, ma ti avverto, questa è la risposta che causa il minor danno...E INF si è fatto sentire?"
"No, mi sa che il cane da guardia tiene sotto controllo ogni suo canale di comunicazione con il mondo esterno"
" E le care e vecchie cabine? Chissà se si è accorto che ce n'è ancora qualcuna in giro?E Comunque...perchè ti metti sempre in questi casini? Che prevedibile che sei!"
E così via.
La verità è che il comandamento "Non desiderare la donna/l'uomo d'altri andrebbe integrato con un bel complemento di scopo: "Non desiderare la donna /l'uomo d'altri al fine di non creare casini." Questo schiarirebbe le idee a un bel po' di gente, specie a quelli che certe cose non le sanno gestire. Perchè diciamocelo, io il tradimento mica lo consiglio come terapia come certi sessuologi, però con un po' di accortezza c'è posto per tutti e tre i protagonisti di questa simpatica scenetta. Se proprio proprio inviaschiarvi in certe torbide relazioni è scritto nel vostro DNA, seguite questi semplici consigli personalizzati, a cui si attiene un mio amico dal nome rigorosamente top secret, dongiovanni incallito eppure fidanzato irreprensibile. Sentite.
Per il traditore: ricordati che tradisci a tuo rischio e pericolo, ed ogni distrazione può essere fatale alla tua relazione ufficiale, a cui, nonostante l'insoddisfazione strisciante che ti porta a cercare momenti eccitanti altrove, tieni parecchio. Ricordati che cancellare i messaggi compromettenti è il minimo sindacale per preservare la tua doppia vita! Se proprio vuoi impegnarti nella tua opera dissimulativa, ricordati situazioni e orari e creati alibi di ferro, tipo consumare l'infedeltà durante il derby Inter-Milan (lo so che è un sacrificio!).
Per l'amante-complice: Ricorda che la tradita in genere è la copia di Sherlock Holmes senza il cappello e la pipa, nonchè una violatrice della privacy di comprovata esperienza e ostinazione, perciò inviare al tuo concupito messaggi contenenti il testo "Ti Voglio Sxxxxe" ogni quarto d'ora non è una buona idea. Oltretutto si spera che il tuo scopo sia qualche brivido conturbante, non mandare a monte le relazioni altrui. Se gli vuoi un po' di bene, collabora nella dissimulazione. Lo ami? Beh, hai scelto un tipo che l'amore l'ha già trovato. Da un'altra parte.
Infine qualche dritta per la tradita-to-be, ovvero colei che sotto sotto sa che è a rischio di più o meno imminente tradimento. Il primo "tip" è il più difficile da mettere in pratica, ma è quello che più efficacemente ti mette al riparo da cattive notizie sul fronte sentimentale: evita di sbirciare gli strumenti tecnologici del tuo compagno quando lui, ignaro, si sta facendo la doccia o peggio un bagno rilassante. Se non sai come resistere mettiti un paio di scarpe da running e fatti un trenta giri di corsa attorno al palazzo, che intanto ti tieni in forma. Ricorda,più tu gli stai addosso, più è facile che ti tradisca, è aritmetico. Concedigli i suoi spazi, libera la mente dai sospetti e lavora su di te e la vostra relazione: Renditi attraente, sii spiritosa ma sensuale, riempilo di attenzioni ma senza soffocarlo, sii disponibile ma altera, sorridente ma con intelligenza, se sei stanca ammettilo ma senza lamentele. Non è molto facile ma puoi tentare. In fondo ci proviamo un po' tutte. Se poi ti sei messa con un Casanova impenitente, questo è un altro paio di maniche.

sabato 17 aprile 2010

cumuli

In questo periodo cumulo in me parecchie cariche: ex compagna ferita, single fiera di esserlo, mamma amorevole, mamma stizzosa, zitella-to-be. Già, perchè il mio umore oscilla pericolosamente tra vari stati d'animo, a volte nell'arco dello stesso minuto. Spero tanto di non inacidirmi al punto di allontanare tutto il mondo, e di ottenere un giorno la carica più importante, quella che spazza via tutte: madre e moglie appagata(beh, madre appagata già lo sono, dunque sono a metà strada!)

martedì 13 aprile 2010

ME STESSA-DAY

Ore 9.00: appuntamento in una day-spa per massaggio alla cute, piega e taglio nuovo di zecca. é da circa una settimana che mi sgoloso questo momento. Tuttavia riesco ad arrivare in leggero ritardo, il che determina il sottile disappunto che la direttice tenta di dissimulare. "Buongiorno, si accomodi pure di là, arriva subito uno dei ragazzi del nostro staff." Oggi mi sento preziosa, mi sto viziando, sto rinascendo. Un profumo gradevole inonda il salone, con pretenziosità. Ma tant'è. Mi viene offerta una tisana rilassante, e comincia il massaggio: che meraviglia! sento i brividi lungo la schiena, mi rilasso e...è già finito. I miei capelli fragili e rinsecchiti vengono avvolti in un impacco e, durante la posa, annuso un flaconcino con dentro un'essenza arancione. Infine il taglio: Sì, corti. Anzi no, facciamo una media lunghezza. Voglio ripartire per gradi. Le ammaccature psicologiche, lascito del Turista, non mi hanno ancora abbandonata, non sono ancora nuova. Ma sento che sono sulla strada giusta. Che Lui non è più un chiodo fisso. Che la mia vita si fa vivere comunque, non credevo. I capelli e i timori cadono sul pavimento.
Voglio riprendere a studiare, e laurearmi entro l'anno prossimo. Poi fare qualcosa che mi piaccia realmente, o che ci si avvicini molto. Sì, oggi sono molto propositiva, e faccio voto di laurearmi prima che il Pik cominci l'università.

domenica 11 aprile 2010

E ora un po' di antropologia spicciola dal retrogusto amaro

Prendendo spunto dalla classificazione dei tipi di mamma operata da Pollywantsacracker, che peraltro ammiro tantissimo, mi permetto di stilare una classifica di certi archetipi di padri, dal migliore al peggiore, forte del mio soggiorno più che decennale sul pianeta uomini:
Premetto che per comodità utilizzerò la parola "MARITO", non in omaggio ad una retriva concezione della famiglia fondata sul matrimonio, ma nell'accezione impropria che identifica qualsiasi esemplare umano di sesso maschile che, per i motivi più vari, si trova a condividere la propria vita affettiva e sessuale con un esemplare di sesso femminile. Anche il termine 'MOGLIE' identifica colei che trae, dal rapporto con il suddetto esemplare, la propria forza e voglia di vivere.
Allora, let's start with
Il number one, cioè il

IL PADRE E MARITO PREMUROSO

Il Mepp è adorabile e preziosissimo, devi ringraziare Iddio ogni singolo secondo per il fatto che esita, e per il fatto che proprio tu sia stata beneficiata della sua presenza. Il Mepp c'è sempre, e si nota. Ti aiuta in tutto, anche ad asciugarti i capelli, ti trova attraente nonostante non porti più la taglia 42 da un pezzo, non pretende che gli fornisci pietanze e prestazioni sessuali elaborate se non ne hai voglia - in compenso lui non te le fa mai mancare;)- con i figli è un padre appagato ed amorevole vita natural durante, ricaccia indietro le eventuali lamentele inopportune, non è geloso delle sue cose, anzi, lascia che i bimbi gliele modifichino geneticamente a loro piacimento, rimproverandoli bonariamente solo a cose fatte, senza astio ma anzi complimentandosi per la loro inventiva. Insomma, non è perfetto, ma ci si avvicina parecchio e, per essere un uomo, questo è stupefacente.

IL PADRE E MARITO MEDIO


é quello che la maggior parte delle donne si ritrova, quello che quando l'hai sposato prometteva meglio, ma alla fine della fiera non è poi così male. Ti puoi trascinare tutta una vita accanto a lui, tutto sommato serenamente, senza infamia e senza lode, basta non avere lui come unico punto di riferimento, altrimenti inevitabilmente ti annoi a morte. Con i figli si comporta come deve, gli insegna a giocare a calcio e a non fare cazzate. Un sette pieno, gli daremmo.

IL PADRE E MARITO ROMPICOGLIONI

Questo archetipo è anch'esso molto comune, e si distingue in base alla gradazione...rompicoglionica.
Anche il rompicoglioni è un padre molto presente. Purtroppo. A differenza del padre premuroso, che rimprovera, sì, ma solo se è il caso, solo se i figli la combinano davvero grossa, il rompicoglioni li rimprovera a prescindere, sia se capovolgono il gatto tenendolo per la coda, sia se spostano il giornale dal tavolo dove l'ha appoggiato lui. Inoltre gli è dovuto tutto, per mistero divino. Lui in cambio non fa assolutamente niente, nemmeno si prende la briga di cambiare il cuscino del letto se hai messo il tuo al posto del suo, epperò te lo fa notare, e pure seccato. Le tue pastasciutte sono sempre senza sale, anche se glielo hai fatto mettere a lui. Ti dirà che hai comprato il sale sbagliato. Insomma, ci siamo capiti, una tortura senza fine. E questo era il rompicoglioni meno pernicioso. Pensa gli altri.

Il PADRE E MARITO FURFANTE

Va detto subito che in genere questa tipologia si declina in versione ridotta: cioè solo MARITO FURFANTE, mentre come padre lo puoi inquadrare nella categoria del PADRE MEDIO.
Il marito furfante ha come minimo 10 amanti sparse nelle varie città limitrofe. Che credevi? Con meno di 10 rientra ancora nella categoria del PADRE E MARITO MEDIO. Non te l'ho detto prima? Ah sì, scusami, l'avevo dato per scontato. Comunque. Essendo un furfante, tu non sai con certezza che ti tradisce, lo sospetti e basta, e fingi di non sapere. Se ti sta bene, fai pure. Del resto anche lui ama furfanteggiare in pace, senza dover per forza ritrovarsi nella categoria del PADRE E MARITO CACCIATO DI CASA senza passare dal via, cosa che causa problemi un po' a tutti. Il marito furfante vive benissimo, perchè giustifica il suo comportamento dando la colpa alla natura umana e ai suoi desideri che necessitano di immediato soddisfacimento.

IL PADRE E MARITO LATITANTE

Nonostante la specie sia molto diffusa, paradossalmente non si riesce a scovarne nemmeno un esemplare!Perchè è latitante appunto, e forte di una millenaria esperienza nello scovare i più disparati nascondigli, e di un imprinting genetico di ferro, il Nostro latita indistubato, incurante di tutto e di tutti.

IL PADRE E MARITO VIOLENTO

Alla larga, sempre. Anche in versione ridotta.

Una domenica di sole

Bene. il Pik sta meglio. Oggi il Turista ha fatto il suo giro turistico a casa nostra, rallegrando un po' suo figlio e rendendolo orgoglioso dei suoi progressi in bicicletta, prima di lasciare i lidi padani per quelli sudamericani, più attraenti ne convengo. In ogni caso c'è stata una semi-pseudo-riconciliazione con TxS, in quanto ora, perlomeno, ci salutiamo e sopportiamo reciprocamente la vista l'uno dell'altra. Non è cosa da poco. Per Pik era già molto, e i suoi occhioni sorridenti lo dimostravano. Oggi, mentre Pik pedalava in cortile sulla biciclettina regalatagli da suo padre il Turista, pensavo come da fuori potessimo apparire una famigliola felice che si godeva una bella domenica di primavera. Non fosse stato per quelle striature arrugginite a rigarci il cuore, per quegli sguardi sfuggenti a tradire la nostra inquitudine. Per l'innocenza preoccupata del Pik che, al momento di salutare suo padre, si incupisce e chiede:"Papà torni presto vero?" e il TxS che risponde: "Si tesoro mio", ma non si sa quanto presto: una settimana, 15 giorni, un mese? Mesi, anni, scanditi dai suoi arrivi e dalle sue partenze, e la sua assenza ad ingabbiare l'anima, in mezzo.

...e il Pik?

Sta meglio;) è già pronto ad imperversare;) Oggi starà con suo papà. Già mi manca.

Daydreamermum e il Turista

Correva l'anno 2005 e daydreamermum, che all'epoca studiava giurisprudenza e lavoricchiava di qua e di là, una notte d'agosto più stellata che mai rimase incinta del futuro Pik. Amava profondamente il TxS, ed era ingenuamente convinta che niente di negativo ed insormontabile sarebbe potuto mai capitare con lui al suo fianco. Il Turista, per rincuorarla e darle la forza di affrontare l'inaspettata situazione, nonostante l'amore tra i due fosse notoriamente inossidabile, le comunicò da un giorno all'altro che intendeva partire per l'Inghilterra per un paio di mesi a imparare l'inglese, indispensabile per il suo lavoro. Ora, che l'inglese sia importante non se ne discute. Il punto è che se in ballo c'è l'equilibrio psicofisico della tua futura moglie, e tutto quel che ne consegue, non credi che l'impellente necessità di imparare l'inglese diventi un attimino recessiva? Mah...Fatto sta che il Turista, per tenere fede al proprio appellativo, non volle sentire ragioni, e partì comunque. Cominciò a chiamare poco, perchè le telefonate internazionali erano costose e non aveva il pc per chiamre con skype (in seguito, anche quando si dotò di notebook e skype, misteriosamente quest'ultimo non funzionava mai). Fece un'unica visita in un paio di mesi, di un paio di giorni, in cui più che altrò si lamento delle condizioni di daydreamermum, che aveva le nausee, era ingrassata e non indossava più completini sexy, ma mutandoni contenitivi. Daydreamermum, dall'alto della saggezza propria delle future mamme, se ne sbattè i coglioni più che potè, ma inevitabilmente un po' di amaro in bocca ammettiamolo, le rimase. Finalmente, dopo quasi tre lunghissimi mesi, il Turista si presentò a Natale e Capodanno, dotato di regali di amici da ogni parte del globo, di pancia da birra e di sorriso smagliante. Troppo smagliante. Scoprii presto che quella contentezza esibita aveva altre radici che non la mia bella pancia crescente. Le radici erano quelle di una pianta di nome Melissa.

presentazioni

Il mio Pik ha la febbre. Ne approfitto quindi per aprire un blog! (povero Tato...Ma perchè non approfittare di un po' di calma per dilettarmi in ciò che mi piace di più fare, scrivere?).
Allora, il primo post è sempre il primo post...Ho un'intera collezione di Primi Post sapete?!Ma stavolta mi auguro che la raggiunta maturità (27 anni compiuti il 6 aprile)mi regali, tra le altre cose, anche un po' di costanza...Perchè di cose da dire ne ho sempre tante (troppe, sostengono alcuni), ma i miei pensieri hanno l'abitudine di vagare confusi, e solo raramente si traducono in un testo scritto... Comunque dai, ci riproverò! Qualcosa su di me: sono mamma del bellissimo Pik quasi quattrenne (prima o poi caricherò la foto, per ora credetemi sulla parola!), ho una laurea triennale, sto cercando di laurearmi specialistica, spero di farcela così come c'è riuscito Will Smith nella La ricerca della felicità, anche se la mia volontà è, lo ammetto, un po' meno ferrea. Ho lavorato fino a un paio di settimane fa come bancaria, a tempo determinato, e ora spero in una chiamata per un secondo round, chiaramente sempre a tempo ben determinato. In ogni caso non posso lamentarmi, il mio Pik mi riempie davvero la vita anche se...sono single. Quell'i...(ops è stata anche colpa mia) quel ba...(dai, non colpevolizzare solo lui)...Insomma, il tizio che d'ora in poi chiamerò TxS (turista per sempre, come il grattino) non vive più con noi. Ma non è del mio livore che voglio star qui a parlare, bensì delle mie passioni: la scrittura, la lettura, la moda, la musica rock-metal, insomma tutte quelle cose che si suppone che una mamma abbia ormai archiviato tra le pagine ingiallite delle Smemorande dell'adolescenza. Eppure...eppure è coltivare queste passioni (oltre al mio orticello) che mi fa stare tutto sommato abbastanza bene e mi rende anche una mamma migliore. Infatti, per dire, sto ascoltando gli Alter Bridge, conoscete?Wayward one...Il Pik ora dorme la tachipirina pare sia riuscita a farlo riposare abbastanza bene. Uff, quando i Pikki hanno la febbre stiamo quasi peggio noi mamme! Non riusciamo a dormire, ci agitiamo, ogni due minuti gli porgiamo il bibo che abbiamo rispolverato per l'occasione, gli proviamo la febbre in modo ossessivo-compulsivo complice anche il termometro ad infrarossi che ci facilita le cose...
Ora vi spiego, se non l'avete già capito, da cosa nasce il soprannome Pik: da piccolo, naturalmente, ma anche da Rompikkiare...le scatole. a volte. E noi mamme ci lasciamo benevolmente rompikkiare, Sono i nostri pikki, vanno bene così. Ora ehm, anche un'inguaribile nottambula come me ha sonno, sono l'una e mezza;) Un grosso ciao a tutte le mamme-blogger che avrò la fortuna di conoscere ;)