mercoledì 17 aprile 2013

CITTADINI!

Si, dalle 16.00 alle 17.00 avevo calendarizzato di lavorare alla tesi, il Pik è in giardino con il nonno, ma non gliela faccio, non c'ho un cazzo voglia, penso ad altro, perciò scrivo un post. E la tesi la rimando a stasera. O a stanotte. O a domattina presto. Oggi mi rivolgo ai cittadini, intesi come abitanti di città, i fighetti, quelli che si contrappongono ai campagnoli, per intenderci. Premetto che li invidio un casino. Adoro il loro stile forgiato nello smog, le loro mosse leggiadre sullo sfondo di cemento. Le donne di città, con i loro tacchi a spillo e i tailleur d'ordinanza, mi hanno sempre affascinata. Io sono maledettamente campagnola, anche se vivo non lontano dalla città. Anche se la stessa città, tutte le città (va beh, si fa per dire) ammirano il luogo in cui vivo.  Non dico di non amare il mio paesino, ma a me la campagna un po' stressa. Perchè non ci sono vetrine sfavillanti, e le facce sono sempre quelle. Comunque. i lati positivi ci sono, ma per come sono fatta io, probabilmente sono più un tipo da città, mi sento cittadina. Per quello mi incavolo molto se mi danno della campagnola. Oggi è successo, perchè avevo la maglietta stinta, e non ad arte. Oddio, non è che la persona in questione si sia permessa di dirmelo apertamente, eccheccavoli, però lo sguardo di disapprovazione l'ho notato. Insomma, come dire: sei spettinata, vai al supermarket in tuta, sorridi, saluti, tutte robe da paesani. E niente, domani mi recherò in città un po' più tirata, dal prof.

mercoledì 10 aprile 2013

CALLE

Vedete, quando mi capita una cosa bella tendo a non scriverla per scaramanzia. A dimenticarla addirittura. Masochistico vero? Eppure.  Ebbene questa settimana mi è capitata una cosa bella, anzi due, riconducibili al titolo di questo post. Lascio a voi l'interpretazione. Quando imparererò (o meglio, quando mi metterò d'impegno per rendere questo blog appena un po' più customized), posterò le foto riconducibili ai bei momenti di cui sopra. Ora strano, devo rimettermi al lavoro con la tesi. Automotivarmi, Ripetermi all'infinito che è l'ultimo atto della mia accidentata carriera universitaria. Dalla mia ho che il codice austriaco del 1815 è appena appena più lineare del codice napoleonico del 1804, o così mi sembra. Il relatore mi ha detto di non sottovalutare le mie intuizioni, così farò. E poi adesso, scritte 40 pagine, il fiato è un po' meno corto, così mi racconto. Diciamo che ora mi aspetta la parte incentrata sul confronto, ho delineato l'ambito, finalmente. HO DELINEATO L'AMBITO. Non mi sembra vero, intravedo una luce fuori dal tunnel, una piccola lucina là in fondo...Poi arriva la primavera, il sole, il teporino primaverile, la voglia di stare all'aria aperta...Che stress l'inverno. Poi non ho potuto nemmeno stare tanto con il Pik, fare giochi di società, fargli frequentare di più gli amichetti, a causa del PENSIERO della tesi. Magari passavamo un piovoso pomeriggio in casa perchè dovevo raccogliere le idee, studiare e buttare giù qualcosa. E lui disegnava. Sta diventando un piccolo pittore sapete? Come sopra, quando avrò un po' più di tempo da dedicare al blog e alle sue funzionalità, posterò qualcosa. Insomma, una situazione complessa, inusuale, da concludere al più presto per poi dedicarmi a qualcosa di...ehm, retribuito. A proposito. Sapete che ho lavorato in banca 20 mesi. E sapete anche che questo importante gruppo bancario ha lasciato a casa parecchi "tempi determinati" (wow, mitica definizione dei giorni nostri, si dividono i "giovani adulti" in "precari" e "indeterminati", belli loro...) La prossima settimana ci sarà l'assemblea degli azionisti della suddetta banca, e io sono indecisa se andare o no con alcuni ex colleghi a fare un po' di casino sotto la sede centrale. Certo sarebbe bello, "pasionario", sessantottesco... ma non so fino a che punto utile. Bisognerebbe che tutto il migliaio di ex tempi determinati si ritrovasse là sotto, pacificamente, a chiedere spiegazioni sul mancato rispetto di un accordo sindacale siglato un paio d'anni fa. Perchè noi trentenni, diciamocelo, siamo sempre quelli che lo prendono nel culo. Bisognerebbe essere davvero più "assertivi", "proattivi", "orientati al risultato", come richiedono ai colloqui di selezione per grandi gruppi gestiti da agenzie specializzate. Sarebbe ora. See you.

venerdì 5 aprile 2013

30 volte forza

Ah, finalmente la tesi ha un impianto. Cioè, non solo quello. Ho già scritto diverse pagine del primo capitolo, il capitolo importante!Sono riuscita ad abituare il Pik a giocare e disegnare qui vicino a me, nello studio, e devo dire che non mi disturba, fa il bravo, è un bijoux! Bene, ora che l'ho detto, ammazzatemi ;) Ora come ora sta allineando pennarelli, dopo averli lanciati uno ad uno contro la scrivania, olé! Ieri gente devo dire che ero davvero precipitata in un imbuto di negatività (espressione rubata a D.), a causa di una discussione che mi aveva reso molto upset già dal mattino, ma è bastato un pranzo fortemente voluto con D. per risalire dall'imbuto, o dal pozzo di Poe senza avere la gola tagliata dal pendolo. é bastata una chiacchierata davanti a una pizza con qualcuno che ti può capire per riprendere le redini della giornata, raddrizzarla e darle la direzione da me voluta. La solitudine del tesista può ucciderti, sei tu e i testi, mica sempre tanto comprensibili soprattutto all'inizio, il relatore che ho è gentile, mi sprona, mi indirizza, ma lui è là e io sono qui, di fronte allo schermo diverse ore al giorno, io e i testi, ma anche con tutti i disturbatori intorno (e il Pik è il meno, fate voi). Purtroppo persone a me care svalutano ciò che faccio, si comportano da demolitori di entusiasmo (altra espressione rubata, stavolta a mia cugina), rimarcano il fatto che a trent'anni dovrei aver già finito, torturano un po', insomma. proprio quando avrei bisogno della massima calma e di sostegno psicologico. Va beh, dite che sono esigente e viziata io? Si, può darsi, ma io sta tesi la voglio finire, e IN TEMPI BREVI. Non deluderò chi NON ha creduto in me :). Comunque chi fa legge sa che gli esami sono lunghi e pesanti, la tesi non è una bazzecola, devi mettere a confronto dottrina e giurisprudenza etc. Io sì, ho trent'anni, ma non mi sento una "sfigata" di martoniana memoria (ma guardate un po' per cosa è diventato famoso questo viceministro di sta minchia), mi sento una ragazza-donna che vuole finire un percorso per vedere scritta una certa cosa sul suo CV, che ha lavorato in banca 20 mesi ma poi è stata lasciata a casa con altre 100 persone, una mamma che cerca di seguire e non trascurare il proprio bimbo nonostante il periodo intenso, che vuole finire un percorso intrapreso. Scusate il flusso di coscienza, ma domani compio trent'anni e non voglio siano passati invano :)