mercoledì 27 febbraio 2013

Sono scoppiata a piangere di fronte a Johnny Depp

Lo sapete che sono alle prese con la tesi. Sapete anche che l'argomento mi piace ma che sto faticando parecchio, principalmente a mantenere la concentrazione. In questi giorni però va meglio, ho fatto degli schemi, ora li sto sviluppando. Presto comincerò seriamente a scrivere. Oggi, siccome stare in casa tutto il giorno mi uccide, sono andata in biblioteca, con i ventiduenni. Si sta da Dio in biblio, c'è bel caldo, tavoli larghi, silenzio e quasi sempre bei fighi, che comunque sono sempre meglio di mia zia che vedo dalla finestra della camera mentre spazza il cortile (ti voglio bene zia!). Oggi per esempio di fronte a me c'era il sosia sputato di Johnny Depp. Pizzetto, occhialini, viso affilato, sguardo penetrante, capelli lunghetti. Treccioline no, ma look piratesco sì. Insomma arrivo lì e non lo faccio mica apposta, l'unico spazio libero è quello, e m'impiazzo davanti a Johnny. Mi squilla il telefono subito, non avevo ancora messo il silenzioso. Johnny si accorge di me per forza di cose, io mi scuso frettolosa, esco dalla biblio e rispondo all'inopportuna amica.
Rientro, sono alle prese con gli articoli dei vari codici ottocenteschi, Johnny con diritto privato. Ammazza quanto è ggiovane. Dopo venti-secondi-venti mi arriva una seconda telefonata, stavolta con la vibrazione. Devo fare una commissione per mia madre. Stavo giusto per. Mettermi a studiare. Gli occhi mi si fanno lucidi, sono un po' esaurita. Mi chino sul libro simulando un attacco di narcolessia. Depp alle prese con le obbligazioni mi osserva un po' stranito. Io vorrei che il mondo circostante non esistesse, ma invece malauguratamente esiste, e sotto svariate forme: dal commento velenoso allo sguardo imbarazzato. Me ne vado dopo 5 minuti dal primo ingresso, ma no che non piango, no.

giovedì 7 febbraio 2013

Lasciarsi un po'

Doveva arrivare anche questo momento, lo sapevo che prima o poi sarebbe arrivato.
Se non c'è progettualità, cosa si può mai ottenere insieme? 
Sono stati abbastanza piacevoli, questi mesi trascorsi lontani, eppure a volte vicini. Vissuti sempre nell'incertezza, a volte a domandarmi l'esatta misura del tuo (dis)interesse. Avrei voluto qualcosa di diverso, ma questo è ciò che è stato, e quello che abbiamo vissuto, quello che tu mi hai dato e io ti ho dato è stato complessivamente positivo credo. Una bella non relazione. é curioso "lasciarsi" quando non si è mai realmente stati insieme. Ho letto da qualche parte che lasciare andare una persona verso ciò che desidera veramente rappresenta l'amore più grande. Sei stato importante per me. A volte non ti capisco, ma ti accetto per come sei. 
Ti voglio sempre bene, ci lasciamo solo un po'. Chiamami quando vuoi.


La verità è che non so più sognare... 
La verità è che sono ancora bambino... 
Corro corro sai perchè la mia forza viene da te 
e se cado a terra 
io non ho perso la guerra... 




sabato 2 febbraio 2013

Riflettendo

Fuori, quanta neve mista ad acqua che viene. Ieri compleanno di amico di vecchia data, 30 anni. Gli abbiamo fatto la festa a sorpresa, che ha gradito molto. Ho un suo sms dell' 1.38 qui a testimoniarlo, sms che mi ha commossa: "Trovare la casa piena di amici il giorno del mio compleanno, di ritorno dal lavoro, non ha prezzo. Grazie a tutti, vi voglio bene!". Avere dei veri amici regala una serenità di fondo davvero impagabile. Speriamo di rimanere un gruppo così coeso anche invecchiando, anche una volta scollinati i 30 e in cammino verso i 40. Non voglio immalinconire, ma anch'io mi avvicino ai trenta e devono assolutamente essere messi bene, quando arriveranno. Mancano pochi mesi e mi auguro di festeggiarli per qualcosa. Il Pik invece si avvicina ai 7, sto cercando di inculcargli la curiosità di scoprire cose nuove, il senso del dovere, una certa voglia di riflettere su ciò che lo circonda. Mi piacerebbe tanto che non perdesse mai la purezza che hanno i bambini. Vorrei si smaliziasse restando puro nel modo d'essere. Mi auguro di fare un buon lavoro come madre, e che la saggezza dei trent'anni mi aiuti in questo. Speriamo che i trenta non ci disgreghino...Speriamo che anche loro comincino ad avere (voglia di avere) figli. é una scelta molto personale è chiaro, ma io sono cresciuta in mezzo a tanti bambini, pur essendo figlia unica...E queste monadi che sono i figli unici di oggi mi fanno paura. Ora torno, devo tornare alla tesi.