domenica 2 dicembre 2012

Rieccomi

Tipico mio. Non scrivo sul blog per due anni poi faccio due post in un giorno. Stavo cercando di studiare diritto internazionale, ma all'ennesimo no del mio cervello alla mia richiesta di collaborazione, ho deciso di chiudere per oggi con lo studio, e dedicare invece l'attenzione a un argomento molto sentito dall'universo femminile: gli uomini (strano) in particolare quella sottocategoria perniciosa e ambivalente degli uomini che NON si vogliono impegnare. Come mai, cara Antonella Boralevi, mi trovo sempre uomini che non si vogliono impegnare? Risposta della Boralevi: perchè in realtà è Lei a non volersi impegnare. Risposta di un mio caro amico (impegnato): perchè impegnarsi è faticoso, difficile, complicato. E poi tu sei una donna faticosa, difficile, complicata. Un certo tatto gli ha impedito di rispondermi che anche il fatto che tengo famiglia c'entri qualcosa. Un po' lo sospetto, però. Comunque, tentando di fare un discorso generale, come mai noto in giro una certa resistenza da parte degli uomini ad impegnarsi seriamente? Come mai mi trovo ad osservare certe pseudo-coppie dove prevale la logica dell'accompagnamento, che sia alla festa di laurea del tale o alla cena dei cani da trifola (e dei loro padroni) per poi tornarsene ognuno a casa sua a smazzarsi i propri cazzi da sè? Anche tra trentenni, mica solo tra ventenni, dov'è comprensibile. Tra i miei amici tardo-ventenni e trentenni, che abbia figli, c'è una coppia sola. Tocca uscire con quarantenni, che, con tutto il rispetto, sono talora un po', ma solo un po', noiosetti. Oppure bisogna farsi in quattro, noi con figli, per ritagliarsi tempo da dedicare a serate con amiche single/pseudofid che mai e poi mai capiscono le esigenze di una madre, anche se hanno, oltre alla madre loro, 5 sorelle tutte madri (ovviamente esagero, amiche mie, so che molte di voi tentano di capire e a volte ci riescono pure, ma è indubbio che tu, madre single, ad uscire con amiche single/pseudofid ti trovi a dover gestire un certo qual strisciante disagio). Proprio domani andrò a una cena dove mio figlio sarà l'unico infradecenne della serata...a-yeah!Gli amici sempre gentili e carinissimi a invitare, ma con una sotteranea speranza che declini l'invito (anche qui esagero per amor di vivacità del raccontare, so che molti di voi sono sinceramente contenti che il Pik venga). Bene, anche gli incisi salva-amicizie tra parentesi sono stati inseriti. Ora a voi, uomini, se ci siete, se leggete mommy-blog, se vi va di dare una vostra visione dell'argomento. E anche voi donne, sotto con i commenti, dài.

ANCORA VIVA (con 12 kg di meno)

Ebbene si, a quasi due anni dall'ultimo post, torno a manifestare la mia presenza sul blog, giusto per non farlo cadere in prescrizione. Perchè ho smesso di scrivere? Innanzitutto motivazione puramente tecnica: connessione lenta. Forse tra non molto avrò l'adsl (i passaggi implicano sempre un punto di domanda). Chi ha avuto o ha una connessione lenta sa che strazio che è pubblicare i post, e soprattutto fare ricerche mentre li si confeziona; poi perchè non ero più così arrabbiata per farlo. Ora la sono di nuovo? Si, ma un po' meno, il blog è stato terapeutico, e nei due anni intercorsi è successo tutto e niente. Tutto vuol dire che il Pik è cresciuto, sono dimagrita, sono all'ultimo esame all'università. Niente vuol dire che sono sempre senza un vero lavoro, senza un vero uomo, nel senso che sì, di frequentazioni ce ne sono state e ce ne sono tutt'ora, ma una relazione, beh, quella è ancora in là da venire. Ecco, vi ho fornito in poche righe gli highlights di questi due anni, la mia prof di italiano delle superiori elogiava sempre la mia capacità di sintesi; non per vantarmi, ma diceva che in due mezze pagine di foglio protocollo riuscivo a dire tutto il necessario, né più né meno, e il sette-e-mezzo-otto era sempre mio, via via liscio fino al 15 al tema della maturità. Ora, parlando di scrittura e scrittori&romanzieri, dovete sapere che tra le mie “amicizie” facebook vanto un sacco di scrittori, che amo leggere e seguire (e perchè no imitarne lo stile, nei limiti in cui ci riesco), per i quali io naturalemente sono solo un'amicizia numero, ma va bene così, deve essere così: è nella natura delle cose, finchè non diventi qualcuno sei semplicemente...nessuno. Comunque io ambisco a scrivere, magari anche ad essere letta, ma mi affascina di più la ricerca del lemma più appropriato, della costruzione sintattica più innovativa, piuttosto che il numero di lettori; non voglio apparire egoriferita, ma essere uno scrittore apprezzato è difficile: meglio scrivere e basta, senza domandarsi se si sarà apprezzati o meno. Comunque, su facebook, c'è il tal scrittore (che penso però faccia anche un altro lavoro) che un po' di tempo fa ha postato un decalogo in inglese contenente tips per aspiranti scrittori: mi ha colpito molto il primo, che consiste semplicemente nello...scrivere, scrivere e scrivere...Cominciamo, dunque: sono alla mia scrivania, il castello di T. si staglia davanti a me e, alle mie spalle, il Pik confeziona aeroplanini di carta, che poi variopinge in millemila modi diversi. Fa la prima elementare ora. È vivacissimo e intelligente, e sereno. Aspetta una sorella. Non da me, come ama precisare a chiunque. Ah, dimenticavo, non è timido, che non so se è un difetto o un pregio. Io da piccola ero molto timida, quasi muta, avevo sempre lo sguardo circospetto, e i gesti repentini mi impaurivano. Il Pik invece è estroverso, socievole, a volte impertinente. Spero si calmi un po', ma come madre, ne vado anche fiera. Bene, quando mi verrà l'ispirazione per prendere in giro gli uomini, e perchè no, donne e bambini ;). Mi farò viva. Sono sempre qui. Stay tuned :)