martedì 9 settembre 2014

dieci anni fa

La gente non smette mai di deludermi: quando mi capitava di sentire frasi del tipo "Gli uomini sono tutti stronzi e bugiardi", dentro di me pensavo: chissà chi hanno frequentato queste. E invece troppo spesso, a posteriori, mi sono accorta che certi silenzi preludevano a un addio definitivo, che certe giustificazioni erano state dette apposta per blandirmi, che certi "si" erano in realtà dei "no". In troppe storie che ho avuto il sesso aveva un'importanza esagerata e non era accompagnato da vero amore. Alla fine tu non sei stato (e non sei) poi così male. Non mi ero sbagliata, tu sei ancora il mio pensiero più dolce. Sono passati dieci anni dall'apice del nostro amore. Voglio che tu sappia che la promessa che ci siamo fatti dieci anni fa la sto onorando, anche se da sola. Il riflesso delle montagne sul vetro della finestra, all'alba, l'ho sempre portato nel cuore. E credo che nonostante il buco nero e tutta la sofferenza che ci ha portato, la nostra sia stata una bella storia, ci volevamo bene, in dieci anni non ho mai dubitato di questo. Probabilmente eravamo solo troppo giovani e non ci siamo incamminati sulla strada giusta, abbiamo lasciato che i dubbi e le paure ci mangiassero: non credo che mancasse amore tra di noi.

lunedì 17 marzo 2014

LA SCUOLA DEL FUTURO

Torno qui perché oggi, per puro caso (avevo cercato su google "liceo classico") mi sono imbattuta in questa pagina: la flipped classroom è un qualcosa che appare futuristico, certo (a tacer d'altro, presuppone che TUTTI gli alunni abbiamo computer e connessione internet SEMPRE FUNZIONANTI), ma che tra qualche anno, o anche meno, potrebbe tranquillamente diventare realtà, se ci fosse la volontà di farlo. A mio avviso, da genitore e da profana, questo modo di fare didattica sarebbe l'ideale: si apprende certamente meglio facendo piuttosto che ascoltando passivamente, con distrazioni incorporate quasi inevitabili; si apprende meglio esercitandosi con una guida e in gruppo piuttosto che nella solitudine della propria camera spesso senza supervisione alcuna (e a 7, 10, 15, 18 anni non credo che si possa fare a meno di una supervisione, ogni volta adattata all'età). le videolezioni di fatto obbligherebbero lo studente ad arrivare a scuola preparato, perché il giorno dopo, per esercitarsi, la teoria bisogna conoscerla; e non si tratta di studio vero e proprio, perchè la fase dell'apprendimento sarebbe affrontata in classe. Gli insegnanti qui avrebbero un ruolo attivo e collegiale (e tutti i membri in questo modo controllerebbero l'operato degli altri). Chissà se tutto ciò diventerà realtà.

mercoledì 8 gennaio 2014

il to be continued è arrivato, l'ha portato la Befana (con due giorni di ritardo)

Tempo fa avevo promesso che avrei proseguito con la carrellata di rimbalzi, termine scherzoso, diffuso nella community dei precari, che sta ad indicare i colloqui non andati a buon fine. Non avevo specificato quando, ormai non ci speravate più, ma il nuovo anno qualcosa ha portato: non un lavoro, ovviamente, ma un semplice, forse ironico, post. Scrive oggi Marta in merito al concorsone-one-one per 500 brillanti, ambiziosi, fantastici, proattivissimi laureati in facoltà umanistiche (leggi: reietti della società, pària della Bella Italia) e lo fa con la consueta ironia, purtroppo amara. Purtroppo perchè le prese per il culo pare non abbiano mai fine, anzi, sembra che ogni anno tendano a moltiplicarsi, dietro paraventi sempre più sofisticati e diabolici, sempre più insidiosamente strutturati per non farci percepire, da fuori, la catastrofe imminente. Catastrofe che, come la storia insegna, ci coglierà di sorpresa quando saremo proprio sopra al burrone, probabilmente quando saremo Peter Pan di mezza età e ci accorgeremo che i genitori, ahinoi, possono mancare, purtroppo, ed ergo, non percepire più la pensione ed ergo, non più mantenerci. Dopo questa ventata di ottimismo, data dal risuonare delle campane a morto dei miei quasi 31 anni (sto diventando sempre più insopportabilmente splatter, insopportabilmente cinica, fermatemi) un po' di dati. Notiziona, non certo inattesa, di oggi: disoccupazione giovanile oltre il 40%. Ah, pare che Kate Middleton sia ancora incinta, e forse anche Belen. Charlotte Casiraghi invece non si fa vedere in giro, dopo il parto, chissà perchè. Comunque, con il pessimismo non si va da nessuna parte, e l'acidità corrode lo stomaco. Dunque, Dreamer, se critichi, almeno fallo costruttivamente. Diciamo che forse per qualcuno il lavoro arriverà, ma per molti no. Diciamo che il sistema collasserà, bisogna solo vedere quando: dieci anni, venti? questo è l'ottimismo più grande che riesco a sfoderare, anche se ora oggettivamente, basta, sto diventando pesante ed ossessiva, me ne accorgo anch'io, e i toni acidi stanno diventando veramente corrosivi. Però allora, raga, posto che bisogna essere propositivi, come ne usciamo? Se ci avessero aperto qualche porta, diciamo il concorsone fosse appena appena più fattibile, più umanamente concepibile, forse i toni si sarebbero smorzati. Ma si vedono prese in giro in ogni dove, come si fa a chiudere gli occhi? Io non ci riesco. Qualcosa dovrà cambiare, deve. La forma di Stato forse? Ai posteri.