mercoledì 8 gennaio 2014

il to be continued è arrivato, l'ha portato la Befana (con due giorni di ritardo)

Tempo fa avevo promesso che avrei proseguito con la carrellata di rimbalzi, termine scherzoso, diffuso nella community dei precari, che sta ad indicare i colloqui non andati a buon fine. Non avevo specificato quando, ormai non ci speravate più, ma il nuovo anno qualcosa ha portato: non un lavoro, ovviamente, ma un semplice, forse ironico, post. Scrive oggi Marta in merito al concorsone-one-one per 500 brillanti, ambiziosi, fantastici, proattivissimi laureati in facoltà umanistiche (leggi: reietti della società, pària della Bella Italia) e lo fa con la consueta ironia, purtroppo amara. Purtroppo perchè le prese per il culo pare non abbiano mai fine, anzi, sembra che ogni anno tendano a moltiplicarsi, dietro paraventi sempre più sofisticati e diabolici, sempre più insidiosamente strutturati per non farci percepire, da fuori, la catastrofe imminente. Catastrofe che, come la storia insegna, ci coglierà di sorpresa quando saremo proprio sopra al burrone, probabilmente quando saremo Peter Pan di mezza età e ci accorgeremo che i genitori, ahinoi, possono mancare, purtroppo, ed ergo, non percepire più la pensione ed ergo, non più mantenerci. Dopo questa ventata di ottimismo, data dal risuonare delle campane a morto dei miei quasi 31 anni (sto diventando sempre più insopportabilmente splatter, insopportabilmente cinica, fermatemi) un po' di dati. Notiziona, non certo inattesa, di oggi: disoccupazione giovanile oltre il 40%. Ah, pare che Kate Middleton sia ancora incinta, e forse anche Belen. Charlotte Casiraghi invece non si fa vedere in giro, dopo il parto, chissà perchè. Comunque, con il pessimismo non si va da nessuna parte, e l'acidità corrode lo stomaco. Dunque, Dreamer, se critichi, almeno fallo costruttivamente. Diciamo che forse per qualcuno il lavoro arriverà, ma per molti no. Diciamo che il sistema collasserà, bisogna solo vedere quando: dieci anni, venti? questo è l'ottimismo più grande che riesco a sfoderare, anche se ora oggettivamente, basta, sto diventando pesante ed ossessiva, me ne accorgo anch'io, e i toni acidi stanno diventando veramente corrosivi. Però allora, raga, posto che bisogna essere propositivi, come ne usciamo? Se ci avessero aperto qualche porta, diciamo il concorsone fosse appena appena più fattibile, più umanamente concepibile, forse i toni si sarebbero smorzati. Ma si vedono prese in giro in ogni dove, come si fa a chiudere gli occhi? Io non ci riesco. Qualcosa dovrà cambiare, deve. La forma di Stato forse? Ai posteri.

Nessun commento:

Posta un commento