lunedì 21 giugno 2010

BLACK DAY

Oggi il Pik ha la bronchite. E il pediatra oggi era in ferie, l'ho scoperto appena arrivata in ambulatorio, dopo il lavoro. Il sostituto c'era fino alle 18.30, peccato che erano le 18.45, ormai. Astanteria pediatrica? Aspettare ore e ore? L'ho riportato a casa. Ora dorme, ma a tratti si gira e si rigira, tossisce, e infine piange.
Non si può sempre fingere di essere contenti e soddisfatti. Certo, io non lo faccio mai. Oggi era una giornata che in ufficio ero anche relativamente di buon umore, ma una volta a casa, o meglio sulla via di casa, facendo la spesa, mettendo le solite cose nel carrello e cedendo alle porcherie, ho cominciato a odiare molto la mia vita e la mia siluhette, in egual misura. Non so perchè a volte giri l'occhio e la routine ti sembra d'improvviso insostenibile, non so perchè a volte sogni l'amore e altre lo aborrisci disgustata pensando che la libertà è impagabile, e mai, mai vorresti un uomo che si arroghi il diritto di delineare il tuo destino.
Poi però torni a casa, metti su la cena, pensi che F. sta dispiegando le sue forze in un progetto che NON ti contempla, pensi che vibra d'amore per un'altra, pensi che è colpa tua, che non ti sei fatta amare abbastanza... Butti la pasta, imposti il timer del forno sui 5 minuti, analizzi le tue mancanze, qual è quella che ha pesato più delle altre e ha determinato la fine di quella, DELLA relazione.
Però pensi che tutto sommato sei fortunata, ha un bambino bello e intelligente, un lavoro precario ma su cui porre qualche speranza, una famiglia d'origine di grande sostegno; ma qui pensi alla famiglia, all'istituzione famiglia, alla TUA famiglia che non c'è, pensi che ci speravi e la volevi, ma non c'è, e non ci sarà più perchè adesso nel suo cuore c'è un'altra, partono nella testa gli insulti, tutti, l'odio si sprigiona dalle mani che frantumano gli spaghetti, non lo fai mai, di buttarli in acqua spezzati...
Poi ti calmi, vorresti appendere dei cartelli che ti ricordassero ad ogni passo la sua immaturità, la sua insensibilità, la sua pochezza mentale e grettezza...Il rumore della grattugia elettrica pezzo di modernariato ti distrae, è ora di scolare la pasta. Il Pik tossisce ancora una volta. Vorresti chiamare Lui, vomitargli addosso il tuo risentimento come fai a volte, giusto i 30 secondi che ti sta a sentire prima di riattaccare, ti imponi di avere una dignità, mastichi e sputi la dignità, lo chiami, lo incolpi di come stai, riattacchi tu x prima. Il Pik non vuole mangiare, vuole dormire. E qui la rabbia lascia posto alla frustrazione a e un pianto sordo, interno, per non turbare il Pik, mentre fai saltare meccanicamente la pasta nel sugo. Poi possa, c'è da pensare alla bolletta da pagare, alla lavatrice scura da fare, devi deciderti a mettere l'home banking e fare tutto online. La lavatrice no ovviamente.
E far riparare l'auto, che non ne posso più di quello sboccio sul parafango che c'ha quasi un anno. Perchè senza un uomo, devi fare le cose che di solito ti fa lui. Io sono sempre stata poco "gnesa", ma un uomo per casa fa comodo, ti sbriga le incombenze prettamente pratiche e/o tecniche senza dover aprire il portafoglio ogni tre x due per farsele fare a pagamento. Ecco, F., tra i tuoi demeriti c'è anche questo: lasciarmi nella merda, non accollarti le responsabilità che ti competerebbero. Con tutto che con te c'è sempre voluta una buona dose d'arte di arrangiarsi, perchè non c'eri mai e molto spesso la tua presenza era...inutile. Mi consolo così, con la presa di coscienza di tutti i tuoi difetti, ma sapendo che la ferita è come al solito solo temporaneamente alleviata, che questo dolore è fatto di piccole schegge quotidiane, non ti annienta ma ti indebolisce. è un dolore stronzo.
Ora qualche pagina di qualche scrittore che fosse ancora vivo sposerei più che volentieri (magari a Las Vegas)e...pensare che to die,to sleep; perhaps to dream...o così.

3 commenti:

  1. questo post l'avrei potuto scrivere io, o almeno, avrei potuto pensarlo, scriverlo non so, tu scrivi molto bene.
    e allora forse mi dilungherò nel commento sperando non ti infastidisca.
    consigli? non ne ho.
    so solo come cazzo ti senti, quando vorresti delegare qualcosa. non dico mica che vorresti un aiuto nella gestione del pik, o per i panni da stirare. ma almeno qualcuno che si ricordasse quando c'è da fare il collaudo dell'auto, quello sì. e finisci sempre per pensare una gran cazzata, quella che ti rovina la vita: LUI avrebbe fatto il collaudo, LUI DEVE pensare al collaudo. Non mi compete.

    Invece no, cara daydreamer, bisogna guardare le cose come stanno, o almeno, io ci provo, e ora come ora mi fa un male cane, l'essermi tolta il prosciutto dagli occhi.
    LUI quando c'era, non pensava neanche al collaudo. Lui si sta sbattendo un'altra, mentre io faccio l'adulta anche se non lo sono (e nel mio caso LUI ha 10 anni più di me), prendendomi cura di suo figlio e di quello che ne consegue, in perfetta solitudine.

    Ti meriti di più di un surrogato di relazione.
    Ti meriti UN UOMO.

    Poi lo so che anch'io finisco sempre per chiamarlo, insultarlo, e se solo lui mi da un appiglio per perdonarlo, amarlo, servirlo, coccolarlo, bè, io lo faccio, ma non perchè amo lui.
    solo perchè odio me stessa.
    lo so che vorresti una cazzo di famiglia, che ti senti una fallita, ma se tu sei una fallita, allora sono una fallita anch'io.
    ma da quei deficienti non dobbiamo tornare. amàti, daydreamer.
    valentina

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  2. Sono con voi in tutto e per tutto!
    Anche se credo fortemente che le fallite non siamo noi, noi ci stiamo rimboccando le maniche per dare il meglio ai ns figli; i falliti sono LORO, i padri poco degni di essere chiamati tali!
    Vi abbraccio

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  3. Grazie siete di grande sostegno :))
    Vedrete che trooveremo anche noi qualcuno che ci merita o, perlomeno, non incapperemo più in certe teste di cazzo, ormai siamo in grado di annusarli dalla distanza :)))
    Un abbraccio a tutte voi

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